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Regione. Sas, è battaglia fra precari. Gli Asu beffano i Pip

Un parere dell’ufficio Legale impone al presidente della partecipata di assumere le due categorie con contratti differenti. Ma c’è il timore di una valanga di ricorsi

Palazzo'Orleans

Ora c’è il il via libera dell’ufficio Legislativo e legale della Regione. E così alla Sas, la più grande partecipata della galassia di Palazzo d’Orleans, non dovrebbero esserci più ostacoli per l’assunzione a tempo indeterminato dei 258 Asu in servizio nei beni culturali. Ma ciò che non si placa è lo scontro interno fra due categorie storiche di precari.

L’ufficio Legislativo, guidato da Giovanni Bologna, ha messo per iscritto che gli Asu vanno assunti. È, questa, la risposta a un quesito che Mauro Pantò, presidente democristiano della Sas, aveva sottoposto a Palazzo d’Orleans tentando (secondo i sindacati) di rinviare il più possibile la stabilizzazione degli Asu. Prevista a sua volta da una legge di quasi un anno fa.

E in effetti dal parere arrivato un paio di giorni fa si intuisce benissimo lo scontro in atto in questo momento alla Sas. Pantò ha formalmente chiesto a Bologna non tanto «se» deve assumere quanto «come» deve farlo. Più precisamente, il capo della Sas ha voluto sapere se dovrà far firmare contratti full time o part time. E ciò perché, sempre seconde Pantò, nel primo caso i 258 Asu, appena entrati, scavalcherebbero subito i circa 2 mila Pip che nel corso degli ultimi due anni sono stati invece stabilizzati con contratti part time da 18 o 20 ore a settimana al massimo.

Pantò nella richiesta di parere ha detto esplicitamente di temere una valanga di ricorsi da parte dei Pip. E fra i sindacati è diffusa la convinzione che alla Sas Pantò tema anche problemi di convivenza fra le due categorie di precari. Anche perché la differenza di stipendio sarà enorme: 800 euro ai Pip, 1.400 agli Asu.

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