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Pd, scatta il Barbagallo bis: la sfida si sposta sulle liste. Ora si temono addii

Concluso il congresso, scontata rielezione del segretario uscente. Polemica sui dati Orfiniani e Bonacciniani: «Ha perso il referendum su se stesso»

La rielezione era scontata. Ma il bis di Anthony Barbagallo alla segreteria regionale del Pd non è destinato a placare gli scontri fra le correnti. Anzi, la prospettiva è che si acuiscano, sopratutto quando si avvicinerà la scelta delle candidature alle Regionali e alle Politiche, e che possano portare anche a degli addii al partito.

Il congresso del Pd è terminato ieri sera. Barbagallo era rimasto l’unico candidato in corsa per via della rinuncia a presentare sfidanti da parte delle correnti che rifanno a Bonaccini e Orfini. Una scelta maturata dopo la decisione, a gennaio, di negare le primarie e limitare il voto ai soli iscritti al Pd. Da qui una serie di ricorsi che saranno valutati solo nelle prossime settimane.

Con queste premesse ieri è andata in scena l’ennesima polemica sui dati finali del congresso. Gli aventi diritto erano 16.500. Hanno votato in 9.500, cioè il 61%. Fra questi, hanno confermato il sostegno a Barbagallo in 7.500. Cioè l’80% dei votanti. Ma secondo le correnti ribelli, se si guarda al rapporto con la base degli aventi diritto a Barbagallo è andato solo il 48% dei voti.

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