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Ars, una pioggia di emendamenti: tensioni sulla manovra bis

Primi ostacoli per l’esame in commissione Bilancio. Depositate dai deputati circa 250 proposte che farebbero lievitare la spesa. Alcune firmate pure da big del centrodestra

Sala d'Ercole, l'aula dell'Assemblea regionale

Il patto che Schifani aveva siglato con i leader alleati ha creato nuove tensioni all’Ars. FdI, Dc, Mpa e Noi Moderati hanno presentato decine di emendamenti alla manovrina che doveva essere blindata: per la maggior parte fatti ritirare o bocciare su input del governo.

Ieri è iniziato in commissione l’esame della manovra bis. Svelati gli emendamenti depositati dai deputati: circa 250, molti portano la firma dei big del centrodestra. Quello siglato dai meloniani Giorgio Assenza e Giuseppe Galluzzo, insieme a Marianna Caronia (Noi Moderati) avrebbe esteso a tutti i convenzionati gli aumenti tariffari che la norma base del governo concedeva solo a laboratori di analisi. Il costo, originariamente fissato in 15 milioni, sarebbe cresciuto fino a 41 e per questo il governo si è messo di traverso. Il testo è stato bocciato ma questo ha irritato i deputati del centrodestra che poi hanno fatto mancare il numero legale al momento del voto finale sulla manovra.

Il capogruppo della Dc, Carmelo Pace, e il presidente della commissione Affari Istituzionali Ignazio Abbate hanno firmato due emendamenti per pagare i precari dei Comuni in dissesto o in procedura di riequilibrio: costerebbero 3 milioni.

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