
«Nessuna attività è stata svolta malgrado due anni di contestazioni»: con questa motivazione il ministero dell’Interno ha multato la Regione per non aver eseguito lavori strutturali sulla diga Poma. E, per quanto non sia salatissima, la sanzione è accompagnata da un carteggio che fotografa la paralisi che ha provocato la perdita di scorte preziose in piena siccità.
La diga Poma è uno dei «polmoni» idrici di Palermo. Si trova a Partinico. E dall’aprile del 2022 la prefettura scriveva all’assessorato Acqua e Rifiuti perché «non vengono effettuate misure dirette delle perdite di drenaggio nei cunicoli della diga». In più il gestore, cioè la Regione, «non ha ottemperato alle disposizioni in materia di vigilanza e controllo dello sbarramento». Infine, manca una struttura per il servizio di guardiania visto che per quella esistente era stata proposta la demolizione.
Di tutto questo nulla è stato fatto e da Roma sono piovute per due anni delle contestazioni alle quali l’assessorato all’Acqua e Rifiuti non ha evidentemente dato seguito.
L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale.

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia