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Sottoreti e tram a Palermo, arriva una stangata per il Comune

Le aziende partecipate e private non pagheranno le spese degli spostamenti di tubazioni e cavi sul tracciato dei binari delle nuove linee. Scoma: «Non andiamo trattati da nemici»

Durante i lavori sono stati installati i dissuasori antiterrorismo

Sì allo spostamento delle reti sotterranee per consentire la posa dei binari del tram, ma non a carico delle società che le gestiscono. Questi costi devono essere previsti a monte, nella fase di progettazione, e dunque a carico del finanziamento complessivo dell'opera.

Tirano definitivamente un sospiro di sollievo aziende come Amg Energia e l'Amap (per non parlare di tutte le altre società private - da quelle della fibra a quelle telefoniche - che lavorano con chilometri e chilometri di reti installate sottoterra) che non dovranno più vivere nell'incubo di aprire i cordoni della borsa per affrontare il problema, enorme, di liberare il tracciato su cui dovranno passare i convogli.

Il Tar, quinta sezione, ha annullato la delibera della giunta Orlando del 2022 con cui l'amministrazione imponeva ai gestori dei sottoservizi l’onere economico della risoluzione delle interferenze, subordinando l’avvio dei lavori della linea tranviaria alla rimozione, a spese dei gestori, delle infrastrutture situate, asseritamente in modo non conforme a legge, entro i 70 centimetri previsti per la piattaforma tranviaria.

I giudici amministrativi, peraltro, hanno confermato quanto già aveva fissato il Cga nel 2023, accogliendo la tesi della società ricorrente Terna elettrica nazionale e di Amg Energia (rappresentata dall’avvocato Paola Corrao); hanno espressamente riconosciuto l’erroneità dell’interpretazione adottata dal Comune e, conseguentemente, l’illegittimità della delibera. Soltanto per Amg si parlava di un costo stimato in 4,5 milioni, 10 per Amap e qualche altro milione spalmato sulle altre imprese. Soldi che bisognerà ora individuare visto che non erano previsti.

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