
«La Uil Sicilia da tempo denuncia la mancanza di adeguati investimenti, di personale, di posti letto, di una sanità territoriale che possa evitare l'ingolfamento delle strutture sanitarie. Ancora oggi personale e pazienti sono abbandonati a loro stessi mentre il governo Schifani rilascia comunicati stampa ed evita confronti. È una sanità inefficace ed inefficiente che - come leggiamo dalla cronaca - mette sempre più a rischio la salute dei cittadini». Lo sostengono la segretaria generale Luisella Lionti e il segretario della Uil Fpl Sicilia, Totò Sampino, che sottolineano «lo sfascio del sistema».
«Il diritto alla salute viene leso ogni giorno, è arrivato il momento di cambiare rotta. Ancora oggi, infatti, non è stato varato un piano sanitario adeguato nonostante le nostre ripetute sollecitazioni e non c'è stato un investimento sulla medicina territoriale né un piano per colmare le carenze di organico - aggiungono Lionti e Sampino -. Servono risorse e la riorganizzazione del settore con assunzione di personale sanitario ma serve anche un’azione politica del governo regionale immediata e diversa. Questo sindacato rivendica il diritto a curarsi nel territorio in cui si vive, senza le lunghe attese che finiscono col pregiudicare la salute dei cittadini, soprattutto quella dei più fragili e degli anziani che sempre più spesso rinunciano a curarsi. Ci sono da potenziare anche i servizi di salute mentale, l’assistenza domiciliare, la medicina del territorio. Solo un sistema pubblico accessibile a tutti può garantire il diritto universale alla salute e alle prestazioni sociali creando benessere e occupazione».
La Sicilia, infine, è ancora in forte ritardo sulla realizzazione di case e ospedali di comunità. Lo dimostrano i dati diffusi pochi giorni fa da Palazzo Chigi durante la cabina di regia Pnrr per una verifica puntuale dello stato dell’arte degli interventi in sede territoriale. A fronte di 1030 strutture previste, sono stati avviati i lavori sono in 934 case della comunità, ma solo 38 sono state collaudate. 278 sono invece gli ospedali con interventi in corso a fronte delle 307 strutture programmate. I rallentamenti maggiori dei cantieri si evidenziamo soprattutto al Sud, Sicilia inclusa.
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