In pole position per succedere a Roberto Di Mauro alla guida dell’assessorato all’Energia c’è Luigi Genovese. Il figlio dell’ex segretario del Pd finito nei guai per una condanna per truffa è adesso un uomo dell’Mpa che ha fallito per pochi voti l’elezione all’Ars nel 2022. Per questo motivo Raffaele Lombardo vorrebbe recuperarlo in un ruolo di primo piano.
Ma la trattativa per sostituire Di Mauro, partita di slancio ieri mattina dopo l’annuncio dell’assessore di volersi dimettere, si è complicata, e di molto, durante tutta la giornata. C’è stato a ora di pranzo un incontro fra Lombardo e Schifani che evidentemente non ha portato a una intesa sul nome.
In serata l’Mpa ha mandato chiari segnali in questo senso. Prima ha fatto sapere che sta provando a convincere Di Mauro a ripensarci. Poi lo stesso assessore ha preso tempo con un comunicato in cui si descrive ancora al lavoro sui principali dossier dell’assessorato.
Il punto è che Lombardo ha proposto a Schifani i nomi di Genovese e di Francesco Colianni, ex vice sindaco di Enna e figlio a sua volta di un ex assessore recentemente condannato per abusi su un minore. Anche Colianni in serata, ieri, si è detto non interessato alla nomina aderendo così alla linea dell’Mpa di rallentare la trattativa.
Ma Schifani avrebbe proposto a Lombardo un terzo nome, quello del magistrato ed ex assessore alla Sanità Massimo Russo. Una proposta che Lombardo non ha condiviso perché Russo si starebbe allontanando dall’Mpa.
A questo punto tutto si è complicato. Ma la partita non è chiusa affatto. Le dimissioni di Di Mauro sono ancora in agenda, probabilmente per lunedì, visto che i rapporti fra l’assessore e il presidente continuano a essere tesissimi. Con Schifani che ogni giorno contesta lacune e ritardi dell’assessorato Acqua, Rifiuti ed Energia. E per questo motivo Lombardo ha dichiarato al Giornale di Sicilia che nei prossimi giorni riunirà i vertici del partito, probabilmente a Enna, per decidere il nome da proporre a Schifani.
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