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Palermo, la Cgil contesta Mistretta: «All'Amat servono autisti»

Ancora una volta i lavoratori dell’Amat sono stati esposti alla berlina, alla pubblica gogna, in pasto all’opinione denigratoria degli utenti palermitani, che con ragione attendono invano alle fermate il bus del desiderio». Lo dice la Filt Cgil Palermo, che respinge al mittente le accuse e contesta i dati aziendali trasmessi «ancora una volta», dal presidente dell’Amat, l’azienda dei trasporti pubblici di Palermo, che «si soffermano soltanto sulle assenze per malattia degli autisti, sulla legge 104 e sui congedi parentali, contemplati per altro in leggi e dispositivi governativi».

«Tace invece, il presidente Mistretta, sulla pianta organica, insufficiente a coprire un servizio allestito e autorizzato dal Comune di Palermo, già predisposto al minimo di programma con una media di 174 bus giornalieri, contrariamente ad altre città metropolitane di similare grandezza, che offrono al pubblico un servizio di oltre 500 bus al giorno - afferma la Filt Cgil Palermo - Attualmente, su 590 conducenti necessari ve ne sono 510 in organico, 18 dei quali, per di più, vengono utilizzati per sopperire al vuoto in organico del reparto officina, per il quale il presidente tiene ancora fermo un concorso già espletato per operatori meccanici».

«Il presidente Mistretta dovrebbe informare la città che l’azienda non viene autorizzata tempestivamente dalla proprietà, il Comune di Palermo, al turn-over del personale che mensilmente va in quiescenza - prosegue la Filt Cgil Palermo - E ancora, dovrebbe pubblicare i continui tagli delle risorse subiti dall’azienda ad opera dell’amministrazione comunale, anziché infondere e sollecitare il dissenso nei confronti dei lavoratori, molto probabilmente causa di atti e aggressioni ai danni del personale, anche da parte di chi è predisposto alle gratuite violenze a prescindere». “Ancora una volta - rimarca la Filt Cgil Palermo - il presidente Mistretta non perde occasione per stornare l’attenzione sulle reali esigenze e problematiche dell’azienda, che continua a soffrire per la mancanza di personale, per le assunzioni bloccate, per bandi normativamente fragili e, come già accaduto, smantellati dai ricorsi giudiziari. Non ultimo, per il recente bando, il ricorso di quanti, non avendo la patente E ma la sola D, potrebbero averla vinta in sede di giudizio, con i relativi aggravi per l’azienda di spese legali».

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