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Convenzione tra Comune e Palermo, oltre allo stadio spunta pure il Pallone

Complessivamente il corrispettivo arriva a circa 600 mila euro l’anno. Con la compensazione in prospettiva lavori per quasi 18 milioni

Il Pallone di viale del Fante
Il Pallone di viale del Fante

La formulazione definitiva ancora non c’è. Ma la minuta della convenzione fra il Comune e il Palermo calcio è già pronta, vista dalle parti, in alcuni elementi concordata, in altre c’è ancora da lavorarci. Insomma, ci siamo vicini; l’impalcatura è già alzata sotto l’egida del settore Patrimonio di cui è assessore la meloniana Brigida Alaimo. E sembra di capire, compulsando un documento che circola ancora con la scritta in filigrana «bozza non condivisibile», che il leit motiv sia sempre lo stesso: l’amministrazione non ha soldi, dunque la manutenzione straordinaria - che toccherebbe all’ente proprietario del bene - viene affidata al concessionario. Col metodo della compensazione, cioè la società non versa a Palazzo delle Aquile il corrispettivo dovuto perché lo conteggia con gli interventi effettuati e, solitamente, non è mai sufficiente alla bisogna.

I costi dell'operazione

Ma qual è il prezzo di questa operazione? A leggere il documento la partita si gioca su un allargamento rispetto a prima dei beni oggetto della convenzione. E precisamente il Pallone (la tensostruttura creata per insediarvi il centro stampa in occasione di Italia ’90 e ultimamente ripescata, ma senza fortuna, per tentare di insediarvi una piscina prefabbricata), tutte le strutture dello stadio, compresi gli impianti pubblicitari all’interno della recinzione. Poi si chiede l’uso temporaneo, cioè limitato al giorno dell’evento sportivo e al giorno prima, dello spazio antistante lo stadio delle Palme Vito Schifani, lo spazio di fronte all’ippodromo e del ristorante La Scuderia, l’area che fu occupata dai Rom e il parcheggio di piazza Giovanni Paolo II. Ovviamente sono previsti impieghi imprenditoriali in quelle aree, limitatamente a quanto è consentito dalla normativa vigente. Insomma, una sorta di cittadella che ruota attorno al Renzo Barbera. Ma andiamo con ordine. Tanto per dirne una, «gli investimenti a farsi nell’immediato solo per assicurare la funzionalità dello stadio - si legge - vengono stimati dalla società in circa 2,9 milioni di euro». Il tutto con «una stima caratterizzata dall’incertezza che potrebbe portarla a crescere». Non solo, ma è scritto che «a far data dal 2026 la Palermo football club ha già stimato ulteriori interventi di straordinaria manutenzione per 14 milioni 835 mila euro. Di cui 12 solamente per effettuare le lavorazioni che consentano di superare le operazioni di verifica di idoneità statica previste nel 2035, che però devono essere sviluppate in un arco di tempo adeguato.

Il corrispettivo e la compensazione

Insomma, o il Comune trova il soldo per fare veramente il proprietario oppure il corrispettivo della convenzione sarà solamente una finzione perché sarà costantemente inghiottito a compensazione. E non basterà mai lo stesso, alla fine dei conti.

Già ora, a bocce ferme, nel 2023 e nel 2024 la società ha elencato interventi di natura non ordinaria «effettuati o in corso di esecuzione» per circa 2,8 milioni», che devono ancora essere «congruiti» dall’amministrazione, cioè riconosciuti come adeguati: dai gruppi elettrogeni alla messa in sicurezza dei bagni, dall’illuminazione con le torri faro (solo questo vale 975 mila euro), alla manutenzione della curva Nord (524 mila). Alla fine della fiera (cioè dei conteggi) i costi totali «cubano» fino a 17 milioni 682 mila che Palermo Fc si impegna a garantire entro i 5 anni. La società è comunque disposta entro 15 anni a spendere altri 30 milioni per il rifacimento complessivo dello stadio (il progetto esecutivo dovrà essere presentato entro 5 anni), altrimenti la durata della convenzione, fissata in ottanta anni, dovrebbe proporzionalmente essere ridotta.

Il canone di concessione

Andiamo ora al canone di concessione la cui base, al momento sarebbe fissata in 375.427 euro per lo stadio e per il cosiddetto Pallone. Cui aggiungere 8.230 euro per 38 giornate di utilizzo dell’area Vito Schifani, 5.371 per il parcheggio di piazza Giovanni Paolo II. A queste somme dovrebbe essere aggiunta quella di 237.154 euro di canone unico patrimoniale per la pubblicità: quindi non una compartecipazione agli utili pubblicitari, ma il pagamento (peraltro dovuto) del tributo, denominato Cup.
Infine, un avvertimento è necessario. Molti conteggi e numerosi dettagli devono ancora essere definiti dalle parti. Ma sicuramente ci si sta muovendo su questa base. Che - accettiamo scommesse - accenderà curiosità e polemiche.

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