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Palermo, non solo malati a San Silvestro: 107 autisti Amat erano anche in ferie

C'è chi ha fatto la donazione di sangue proprio il 31 dicembre

La donazione di sangue si fa il 31 dicembre. Ed è già una assenza giustificata dal lavoro. Poi raffreddori, virus influenzali, malesseri vari e congedi parentali che hanno flagellato le presenze di autisti dell’Amat nel ponte di festa. Per l’esattezza, in 30 erano già indisposti da lunedì, poi li hanno seguiti giorno 31 altri 18. Altri sono stati dispensati attraverso ferie e permessi.
Di questo è certo Giuseppe Mistretta, che ieri, alla fine dei primi accertamenti amministrativi sul personale ha scoperto che non solo mancavano i 48 autisti ammalati, ma che erano state concesse le ferie a 51 solo nella giornata del 31 dicembre. E nel ponte dal 30 a ieri, erano assenti in tutto in 107. Con quale criterio sono state concesse in massa e in un periodo caldo per il trasporto pubblico nella città piena di turisti e cittadini a passeggio?

«I dipendenti devono capire una volta per tutte che Amat non è una fabbrica che chiude per le feste o in estate - tuona il presidente - ma un’azienda che deve anzi lavorare quando gli altri sono in ferie. Non si può pensare, e non potrà avvenire di nuovo, che a Pasqua o a Ferragosto ci sia questa carenza di autisti». E annuncia che «da ora la programmazione delle ferie passerà al vaglio del consiglio di amministrazione».

Torniamo alla giornata incriminata del 31 dicembre. Già solo sulla linea calda, la 101, per San Silvestro mancavano alla guida nove conducenti e l’effetto non ha tardato a diventare evidente dopo le 15,30. I «buchi» creati dalle assenze degli ammalati sono stati colmati all’inizio, garantendo il passaggio dei mezzi ogni 20 minuti. Dalle 20, però, è successo il caos: è l’orario in cui i mezzi rientrano in rimessa per poi ripartire. Ma saltando il normale turn over a bordo, sono invece rimasti fermi e con le portiere aperte più della sosta prevista dalla tabella di marcia. Quindi, chi era alle fermate ci è rimasto per 45-60 minuti buoni prima di scorgere un bus all’orizzonte.

I sindacati, però, pur ammettendo i lampanti disservizi piovuti su chi aveva scelto di muoversi con il trasporto pubblico per evitare la gimkana del traffico deviato per i preparativi del concertone a piazza Politeama, rilanciano le accuse a chi doveva programmare meglio quella giornata: «Viviamo cronicamente la carenza di uomini ma anche di mezzi - dice Carlo Cataldi, del Cobas Trasporti -. Gli autisti non possono essere il capro espiatorio di criticità che sono ataviche. I bus fermi per guasto in officina, per esempio, sono almeno 25-30 al giorno. Si parla degli assenti, ma non di chi con sacrificio ha garantito il servizio di notte».

«C’è una discrepanza tra le assenze per malattia e le ferie concesse - commenta Totò Girgenti, della Fit Cisl - . Che però sono programmate. Le responsabilità sono a monte, di chi doveva programmare questi servizi straordinari all’interno di una macchina organizzativa così complessa».

Gli autisti nell’organico di Amat sono 600. Tra riposi, congedi, ferie e permessi sindacali ogni giorno «girano» nei due turni ordinari e nelle linee notturne in 450. Ma è pur vero che le fuoriuscite di personale che va in pensione sono all’ordine del mese e non c’è al momento un ricambio garantito dalle assunzioni

La Faisa Cisal conferma la vicinanza al presidente Giuseppe Mistretta che ha giustamente avviato un’indagine interna per risalire alle responsabilità del gap del trasporto pubblico nella notte più importante dell’anno. «Inutile negare che il disagio ci sia stato - dice Fabio Danesvalle - ma è pur vero che il Comune non può prevedere un piano straordinario all’ultimo momento. Mistretta deve fronteggiare tanti altri problemi, non ultimo quello relativo alla pioggia di ricorsi per il riconoscimento di ruoli nell’azienda. Una situazione esplodente e che potrebbe avere effetti disastrosi per l’azienda. Speriamo si arrivi presto al varo del piano industriale e alla firma del nuoco contratto per sbloccare le assunzioni di autisti e meccanici per l’officina»

E dopo le scuse del presidente Mistretta, arrivano anche quelle del Comune: «Siamo dispiaciuti per i disservizi che non hanno consentito di usufruire pienamente del piano di mobilità per il Capodanno - dice Maurizio Carta, assessore alla Mobilità - e, come è giusto che sia, sarà l’azienda ad accertare le motivazioni delle assenze e riferire al Comune per individuare soluzioni che permettano che non accada di nuovo una simile situazione».

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