Dentro c’è di tutto: dai fondi per la costruzione di nuovi dissalatori ai finanziamenti agevolati a fondo perduto gestiti dall’Irfis per la fusione delle micro, piccole e medie imprese.
Dall’abbattimento degli interessi sui prestiti per acquistare beni non di lusso, voluto dal presidente della Regione, Renato Schifani, per aiutare i ceti meno agiati. E ancora, la riduzione dei compensi base e l’aumento per quegli amministratori delle società partecipate titolari di deleghe. Sono alcune delle norme contenute nella bozza del maxiemendamento da oltre cento milioni che il governo ha distribuito ai deputati, dopo una giornata di stop and go.
Una Finanziaria dentro la Finanziaria
Una quarantina di pagine che hanno provocato non pochi mal di pancia nella maggioranza, perché le novità non sarebbero state discusse con i capigruppo ma scritte autonomamente dal governo, senza passare dalla commissione Bilancio. Norme, queste, che sommate all’altro maxiemendamento di circa 80 milioni destinato ad accontentare i desiderata dei deputati, fanno lievitare il totale dell’intera manovra (che da sola ammontava a circa 600 milioni) a circa 800 milioni.
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