Dopo l'approvazione della manovra sui tagli a 23 scuole siciliane, di cui 5 nel capoluogo, in molti esprimono assoluta contrarietà. Alcuni dirigenti pensano già alle conseguenze di questa decisione e per questo manifestano il loro disappunto e le loro perplessità. Nel capoluogo la direzione didattica Gabelli che accoglie bambini dell’infanzia e della primaria verrà aggregata all'istituto comprensivo Antonio Ugo che ha i ragazzi delle classi medie, la direzione didattica Orestano sarà aggregata all'istituto comprensivo Puglisi, la direzione didattica Cavallari sarà aggregata all'istituto comprensivo Nazario Sauro Franchetti. Si fonderanno gli istituti superiori Duca degli Abruzzi e Einaudi Pareto e il plesso Sciara dell'istituto comprensivo Montemaggiore confluirà nell'istituto comprensivo Caccamo.
La scuola Garzilli addirittura sarà smembrata in più parti nel rispetto delle circoscrizioni. Il plesso Isonzo sarà aggregato all'istituto comprensivo Marconi e il plesso Trinacria all’istituto comprensivo Marone.
La preside del Garzilli, arrivata quest’anno, dopo la storica dirigente Angela Mineo andata in pensione, è Vita D’Amico di Marsala. «Fino all’anno scorso ero nella scuola del Comune dove risiedo, sono una perdente posto e non ce ne erano altri nella provincia di Trapani. Quando mi hanno proposto il Garzilli, anche se distante, ho accettato volentieri. Sarebbe stato l’inizio di un nuovo percorso, convinta di rimanervi almeno per tre anni, considerato che i nostri contratti sono triennali. E invece adesso - continua la preside - mi informano che la scuola non esisterà più perché sarà accorpata ad un’altra. Tanti sacrifici per nulla».
I sacrifici di cui parla la neopreside del Garzilli fanno riferimento ai lavori che, dal suo arrivo, ha richiesto e sollecitato più volte al Comune per rendere la scuola funzionale. Quando è arrivata i bagni dell’infanzia erano chiusi da due anni e la palestra inagibile e inutilizzata da un anno. La nuova palestra, totalmente ristrutturata sarà inaugurata mercoledì prossimo. «Mi chiedo a cosa serva se da qui dovremo andarcene - conclude D’Amico-. Mi dispiace che tutti gli sforzi vengano vanificati».
Alla conferenza regionale di organizzazione della rete scolastica 2025-2026, per la Uil Scuola Sicilia ha partecipato il segretario Claudio Parasporo. «Diminuire le autonomie non vuol dire chiudere la scuola - dice Parasporo - ma significa aumentare il carico di lavoro per tutti gli operatori del settore che si vedono accorpare istituti, più o meno vicini, con un aumento di responsabilità dovuta al numero di alunni da gestire. Lo spopolamento dell'Isola e la diminuzione della popolazione scolastica non possono essere l'alibi per tagliare, anzi si dovrebbe puntare di più sulla qualità diminuendo gli alunni per classe e favorendo percorsi d'istruzione mirata sul territorio».
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