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Palermo, il Comune azzera i debiti con le aziende: partita da 26 milioni di euro

La parte più grossa spetta alla partecipata per i rifiuti: incasserà 19 milioni

Sarà una data da ricordare. Il giorno in cui il Comune ha riconciliato le partite dare/avere con le sue aziende partecipate per un valore di oltre 26 milioni. Un fattore di incertezza dei conti che si trascinava da anni ed è stato ripetutamente al centro delle attenzioni di ragionerie, revisori e Corte dei Conti. Tutti gli organismi di controllo a definirlo «fenomeno patologico» che peraltro rischiava con la sua persistenza di incrinare l’orizzonte del piano di riequilibrio finanziario del Comune.

Ieri mattina il Consiglio comunale ha approvato (16 favorevoli e 4 contrari) la quarta variazione di bilancio che conteneva la misura, oltre ad altri provvedimenti di storno: tutte le somme utilizzate provengono dall’avanzo di amministrazione. L'incongruenza fra le prestazioni effettuate dalle aziende e non riconosciute dall’amministrazione hanno una nascita antica.

Spesso frutto di incomprensioni, errori, richieste non formalizzate a dovere, fatturazioni ritardate. Il risultato è una posta in entrata prevista dalle società partecipate alla quale non corrisponde, specularmente, una partita in uscita nei conti dell’amministrazione.

Ma andiamo con ordine per capire come questa torta da 26 milioni e 617 mila euro è stata suddivisa.

La fetta di gran lunga più consistente, i quattro quinti, è toccata alla Rap. La società di igiene ambientale riceverà 19 milioni 424 mila euro, una bella iniezione di liquidità per l’azienda che sta faticosamente tentando di mettersi in carreggiata. Proprio la mancanza di risorse umane e finanziarie ha molto rallentato ad esempio l’estensione del porta a porta della zona Nord della città.

Il che ha fatto scattare l’allarme sui finanziamenti da 40 milioni del Pon metro che rischiano di dovere essere restituiti se il servizio della raccolta domiciliare non viene reso operativo entro marzo prossimo. Molto distaccata in questa classifica, in seconda posizione, c’è l’Amap con 4,1 milioni: ci sono anche le morosità sui consumi idrici di interi palazzoni delle case popolari. Poi c’è Amat, con poco più di 2 milioni; l’Amg Energia con 842 mila euro e persino 5 mila euro all’Acquedotto del Biviere.

La questione dei disallineamenti si è chiusa qui? In realtà ben 16 milioni di euro non sono stati riconosciuti. «In ogni caso - spiega perentoria Brigida Alaimo, assessore alle Partecipate - per noi queste somme non esistono più, devono essere eliminati dai bilanci. Abbiamo fatto pulizia grazie al grande lavoro che è stato svolto dagli uffici della Ragioneria che ringrazio pubblicamente. L’atto approvato rappresenta un fatto storico».

In questa variazione di bilancio c’è stato anche posto per destinare 3 milioni alla Polizia municipale per la previdenza complementare spettante agli appartenenti del corpo e divisi in tre anni (2024, 2025 e 2026) ciascuno per un milione. Circa 4,3 milioni, finanziati dall’avanzo residuo del canone di depurazione, alimentano i lavori della fascia costiera dell’Acquasanta, la dispersione delle acque meteoriche di via Castelforte e i canali di maltempo Borsellino e Celona. Si sono finanziate le richieste dei datori di lavoro (i dirigenti) per circa 630.000 euro. Inoltre si è accertato in entrata e attribuito all’area della Cultura il finanziamento di 392.000 euro.

«Si tratta di un nuovo e importante passaggio del Consiglio comunale nell’interesse della città, frutto della collaborazione tra amministrazione attiva e tutte le forze sia di maggioranza, sia di opposizione», commenta Roberto Lagalla. Di «traguardo significativo» parla Giuseppe Milazzo, presidente della commissione Bilancio. Mentre Antonio Rini, segretario cittadino di Fratelli d’Italia, sottolinea l’importanza «del risultato raggiunto grazie al senso di responsabilità del Consiglio».

«Queste misure - ha ribadito Domenico Bonanno, capogruppo Dc - completano l’imponente manovra finanziaria approvata a settembre e mettono in circolo ulteriori risorse da utilizzare per opere attese da decenni». Teresa Leto, meloniana, si concentra sul finanziamento per i vigili: «Siamo orgogliosi di poter offrire questo supporto ai nostri vigili, consapevoli dell’importanza del loro operato per la tutela e il benessere dei cittadini». Mentre Ottavio Zacco, di Forza Italia, ribadisce come questa sia «un’ulteriore dimostrazione del nuovo percorso avviato dall'amministrazione Lagalla dopo anni di recessione».

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