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Palermo, Tajani: «La storia dei dossier è inaccettabile. È una minaccia alla democrazia»

«È una questione di sicurezza, anche quando si parla dei nostri dati riservati. Utilizzare dati che non possono essere diffusi diventa reato, in particolare quando vengono usati per battaglie politiche. Questa storia dei dossier è inaccettabile. Anche l’uso delle intercettazioni finalizzate alla pubblicazione è una vergogna. Infilarsi nella vita privata della gente per utilizzare i dati a fini economici e politici è una minaccia alla democrazia. Va estirpato subito questo male. Non è escluso peraltro che questi dati siano utilizzati anche da chi è nostro nemico dal punto di vista geostrategico, non è escluso che li utilizzino anche la Russia e i Paesi che non sono certamente nostri amici». Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani, a margine della convention di FI a Santa Flavia.

«Quando noi parliamo di un impegno forte sulla sicurezza - ha proseguito il vice premier - riguarda la sicurezza nelle nostre strade ma anche la sicurezza dei nostri dati riservati. Utilizzare dati che non dovrebbero essere diffusi diventa un reato, poi vengono utilizzati per battaglie interne, per battaglie politiche. Questa storia dei dossier è inaccettabile, noi lo diciamo da tempo. Anche l’uso delle intercettazioni è una vergogna finalizzato alla pubblicazione».

«A noi la mafia fa schifo, combattiamo ferocemente contro la criminalità organizzata», ha ribadito con forza Tajani, sottolineando la presenza nel partito di Rita Dalla Chiesa e Caterina Chinnici, protagoniste ieri di un panel alla convention del partito in corso a Santa Flavia. Il vice premier si è poi fermato con i cronisti: «Anche nel Pd c'è chi guarda con attenzione a noi, perché il Pd va sempre più a sinistra e perde quella parte di elettorato ex Dc ed ex Psi. Se cercano un punto di di riferimento noi ci siamo».

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