Una lavastoviglie per combattere la siccità. Anzi, saranno 980 quelle che la Regione schiererà, finanziandole, «per contrastare la crisi idrica e promuovere l’uso razionale dell’acqua». Un esercito di elettrodomestici per una manovra che sta mobilitando Parlamento e governo: frutto di una legge e dunque di un voto all’Ars avvenuto alla vigilia di Ferragosto, di un iter istruttorio e di un bando che saranno chiamati a emettere a breve alcuni degli uffici più poveri di personale (quelli dell’assessorato all’Energia) e di un contributo pubblico fra i più bassi della storia, una mancia da 196 mila euro.
È arrivata a un passo dallo start la corsa per gli aiuti destinati ad acquistare lavastoviglie. Un decreto dell’assessore all’Energia, Roberto Di Mauro, ha dato mandato agli uffici di predisporre il bando.
E, anche senza entrare nel dibattito legato al reale contributo delle lavastoviglie nella lotta alla crisi idrica, con quanto stanziato si potrà schierare un fronte abbastanza contenuto: il bando - secondo il decreto appena firmato da Di Mauro - dovrà prevedere un finanziamento massimo di 200 euro a ciascun siciliano che ha acquistato o acquisterà una lavastoviglie: dunque potranno essere al massimo 980 quelli che avranno un elettrodomestico nuovo di zecca grazie alla Regione.
Anzi, grazie al parziale aiuto della Regione: visto che difficilmente una lavastoviglie costa meno di 200 euro.
Proprio perché i fondi sono pochissimi il bando avvierà una vera e propria corsa: sarà un click day. Le domande andranno inviate per pec a un indirizzo che l’assessorato individuerà a breve.
Il bando dovrà prevedere anche - avverte Di Mauro - che a beneficiare degli aiuti potranno essere solo persone fisiche residenti in Sicilia che non abbiano riportato condanne penali. E che abbiano acquistato la lavastoviglie fra il 12 agosto scorso (data di approvazione della legge che ha stanziato i 196 mila euro) e il termine di scadenza della domanda che verrà indicato nel bando che sta per essere pubblicato. Nulla si dice su eventuali limiti di reddito di chi cercherà il contributo.
L’aiuto per le lavastoviglie è frutto di una legge che ruotava quasi interamente sulle mance: ben 70 milioni furono destinati a finanziare emendamenti dei deputati per sagre, festival ed eventi nei paesi del collegio elettorale di ciascuno dei 70 parlamentari. E l’emendamento pro-lavastoviglie era una delle tante voci di questa spesa da oltre 70 milioni. Evidentemente non la più importante, visto che valeva appena 196 mila euro a fronte di cifre molto più elevate. Ma un contributo è sempre un segnale al quale i deputati non rinunciano.
Soprattutto quando, va da sé, l’obiettivo è di quelli che hanno la priorità: far risparmiare l’acqua che altrimenti andrebbe sprecata lavando i piatti a mano.
E comunque per le lavastoviglie l’Ars è stata più generosa che per le auto elettriche. Nel febbraio scorso venne stanziato un budget da 94 mila euro per erogare contributi da 5 mila euro per l’acquisto di un’auto totalmente elettrica (categoria M1) e la metà per una full ibrida. Fatti i calcoli, sono gli aiuti sono andati a una ventina di persone. Così un mini esercito di auto elettriche sta per essere affiancato da 968 lavastoviglie.
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