Palermo

Giovedì 21 Novembre 2024

Parte oggi il razionamento idrico a Palermo, tutte le incognite del piano

Assalto alle fontane

Il momento tanto temuto è arrivato. Comincia oggi il razionamento dell'acqua, a giro, nei quartieri. Da oggi la città fa un salto indietro di trent'anni sotto il profilo delle disponibilità idriche. Un giorno a settimana i quartieri rimarranno con i rubinetti a secco. Tornano alla mente vecchi spettri sotto forma di bacinelle, bidoni, recipienti, cisterne, per la gioia di chi commercia questo materiale. Il piano di Amap, l'azienda che gestisce le reti anche in 41 paesi della provincia, è stato accolto e ora gestito dalla cabina di regia regionale, istituita da Palazzo d’Orleans per fronteggiare l'emergenza in Sicilia. Circa tre mesi fa, l'azienda di via Volturno voleva accelerare sull'avvio della misura. Le condizioni delle dighe erano (e sono) molto preoccupanti, quasi vuote cioè. Ma nonostante questo, la Regione stoppò la fuga in avanti dell'allora presidente dell'Acquedotto, Alessandro Di Martino, decaduto dall'incarico quattro giorni fa e al momento sostituito dal collegio sindacale. La perdurante siccità, però, alla fine ha indirettamente dato ragione a Di Martino: probabilmente se si fosse avviata la limitazione quando diceva lui, le riserve avrebbero consentito qualche mese in più di autonomia. Mentre in questo momento, finito l'anno - e in assenza di precipitazioni consistenti - il sistema rischierà di collassare. E non solo in città e provincia, ma in tutta la Sicilia. Il piano che chiude i rubinetti una volta ogni 5 giorni (sabato e domenica liberi tutti) toccherà i quartieri periferici, in tutto meno di duecentomila persone, secondo uno schema che pubblichiamo in questa pagina. Il centro rimarrà indenne dal provvedimento, così come le zone che ospitano caserme, ospedali, carceri. L’erogazione sarà interrotta dalle 8 di mattina alle 8 dell'indomani per un giorno alla settimana, nei vari distretti idrici in cui è suddivisa la città. Si era pensato a un’ulteriore riduzione della portata, ma la mossa - per effetto del naturale aumento della domanda che si verifica ogni anno nella tarda stagione estiva, a causa del rientro dei residenti, della ripresa delle attività scolastiche e della forte presenza di turisti - avrebbe potuto causare accentuate riduzioni delle pressioni in rete e, in casi particolarmente svantaggiati, anche la diffusa interruzione dell’erogazione durante le ore diurne di massimo consumo. Cosa accadrà da oggi è difficile dirlo. Le persone ovviamente temono disagi maggiori di quelli ufficialmente paventati. «Si può dire che tutti siamo stati abbondantemente preparati a questo momento - dice Giuseppe Fiore, presidente della VII circoscrizione -. Fino a questo momento non ho avuto proteste particolari, la gente del resto si accorge che il problema esiste. Chiediamo semmai alla Regione di fare in modo che i disagi siano minimi». Molte nuvole, non di pioggia, ma di malumore, vede avvicinare Giovambattista Vitale, presidente della III circoscrizione: «Già senza questo provvedimento ci sono problemi. In via Oreto Nuova ci sono palazzi che “pescano” acqua con difficoltà, Anche a Falsomiele la situazione la vedo piena di ombre. La gente ci chiama - spiega Vitale - ma noi al momento non sappiamo cosa rispondere: bisogna prima capire che cosa effettivamente accadrà col piano che entra in vigore oggi». Amap ha avviato una serie di misure strutturali come l’acquisizione di nuovi pozzi, interventi di riduzione delle perdite. Si è stabilito che la società e la Regione effettueranno ogni quindici giorni una ricognizione sullo stato di avanzamento del razionamento idrico.    

leggi l'articolo completo