«C’è stata una batteria di dichiarazioni, ieri, contro di me, ma io sto laddove sono convinto di stare. Non sto sempre al potere, a prescindere. Non so per quale ragione qualcuno deve mettere in relazione cose che in relazione non stanno. Sono all’opposizione di Schifani, Lagalla non è stato sostenuto da Italia Viva, ma da una lista civica. Non metto insieme le due cose, sono distinte e separate». Così il parlamentare di Italia Viva, Davide Faraone, parlando con i giornalisti, davanti Palazzo d’Orleans a Palermo, in seguito alle polemiche scaturite ieri (e alla richiesta del centrodestra di dimissioni dell’assessore di area Iv nella giunta comunale di Palermo), dopo le sue critiche alla nomina del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, come commissario per l’emergenza rifiuti.
Diversi esponenti del centrodestra hanno ricordato la presenza di Italia Viva, attraverso consiglieri comunali di liste civiche ma riconducibili al partito di Faraone, nella maggioranza a Palermo. E a questi si è aggiunto anche il presidente del consiglio comunale di Palermo, Giulio Tantillo.
«Ricordo che - prosegue - l’assessore in questione al Comune di Palermo è stato indicato da una lista civica, che si chiama Lavoriamo per Palermo, che ha indicato le figure di Totò Orlando, Maurizio Carta e Fabrizio Ferrandelli, tre di una lista civica, non di Italia Viva. Questa lista civica ha sostenuto Lagalla. Italia Viva si è presentata con il suo simbolo, alle elezioni regionali, contro Schifani. Noi restiamo all’opposizione di Schifani, come abbiamo sempre fatto», conclude Faraone.
Caricamento commenti
Commenta la notizia