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Al Policlinico di Palermo il direttore sportellista per un giorno

Maria Grazia Furnari al front office del Cup per monitorare l’andamento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie così da rilevare le principali criticità e migliorare l’efficienza dei servizi

Prenotazione con sorpresa. Al Cup del Policlinico di Palermo c’è il direttore generale Maria Grazia Furnari, sportellista per un giorno. Il motivo è presto detto: analizzare i feedback degli utenti e monitorare l’andamento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie così da rilevare le principali criticità e migliorare l’efficienza dei servizi. Quelle che richiedono più tempo sono proprio le prestazioni strumentali e lo sanno bene i pazienti che spesso si ritrovano ad aspettare mesi prima di potersi sottoporre ad un esame. Andando più a fondo, le prestazioni che sulla ricetta del medico riportano una priorità B o D sono quelle con i tempi più lunghi. Le B, ovvero le brevi andrebbero eseguite entro 10 giorni, mentre le D, classificate come differibili, andrebbero eseguite entro 30 giorni per le visite specialistiche e 60 giorni per le prestazioni strumentali. Ma così non è perché i tempi sono più lunghi e tocca aspettare. Un ruolo importante in questa storia è quello dei medici di famiglia.

«C’è molta inappropriatezza nelle prescrizioni - spiega Maria Grazia Furnari - e i medici di Medicina generale hanno una funzione importantissima nei confronti dei pazienti spesso confusi e disorientati. È necessario fornire indicazioni precise sui tempi corretti per l’erogazione delle prestazioni, rispettando una corretta classificazione delle priorità cliniche, al fine di evitare l’eccessiva saturazione delle agende con richieste che potrebbero essere gestite in tempi più lunghi o attraverso percorsi diagnostici alternativi», conclude. Il direttore ha trascorso una mattina affiancando gli operatori impegnati nelle prenotazioni e ha potuto constatare da vicino quali sono le difficoltà più evidenti.

«L’attuale disagio vissuto dai nostri cittadini, e presente in tutto il territorio nazionale, non può certo essere sottovalutato - spiega la Furnari - e resta costante, da parte nostra, l’impegno a vigilare sul corretto carico di lavoro degli specialisti interni e sulla disponibilità delle agende per gli utenti esterni».

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