«È stato un equivoco di fondo, si tratta di due manifestazioni diverse». Lo ha detto all’Italpress la dirigente generale dell’assessorato al Turismo Maria Concetta Antinoro, in merito a una polemica nata sul finanziamento unico dell’assessorato per le due manifestazioni, La Belliniana, e la Settimana Musica Sacra di Monreale, che avrebbe favorito la prima.
«Quello sulla musica sacra è un evento circoscritto organizzato dalla Foss - spiega Antinoro - che è giunto alla sessantesima edizione e che ha una sua storicità. Non è stato sminuito ma l'intervento dell’assessorato rientra nell’ambito del piano di comunicazione che serve per promuovere l’evento. Il contributo dato alla Belliniana riguarda, invece, l’organizzazione dell’evento che si è svolto in 15 giorni, coinvolgendo il teatro Massimo Bellini, i conservatori, le scuole musicali, un insieme di istituzioni. La manifestazione consiste in un insieme di spettacoli dedicati a Bellini, un compositore che non ha ancora avuto un giusto riconoscimento e per cui non si è mai organizzata qualcosa per dare una forte identità culturale».
«La finalità dell’assessorato regionale è comunque quella di destagionalizzare e di invogliare i turisti e i viaggiatori a venire in Sicilia anche attraverso queste manifestazioni», prosegue. In riferimento alle polemiche sul finanziamento ridotto per la Settimana di Musica sacra di Monreale, Palazzo d’Orleans non commenta, ma si riserva di fare un approfondimento con grande rigore con l’assessorato al Turismo.
Sulla vicenda interviene il deputato regionale di Forza Italia Marco Intravaia, che è anche presidente del Consiglio comunale di Monreale: «Non sono in possesso degli atti e presenterò un’interrogazione parlamentare per dipanare ogni dubbio. Abbiamo un dato oggettivo incontestabile: l’avviso per l’affidamento emesso dall’assessorato al Turismo che non prevede discrepanza economica fra l’appuntamento catanese e quello monrealese. Mi rendo conto delle ristrettezze finanziarie e nulla intendo sottrarre al valore artistico della Belliniana catanese, ma destinare solo l’1 per cento delle risorse complessive previste ad una manifestazione che ha 66 anni di storia è incomprensibile non soltanto sul piano politico, ma soprattutto culturale».
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