Ars, arriva il voto finale per la legge anti-crack: i milioni stanziati sono 23 in tre anni
Via libera bipartisan dall’Assemblea regionale siciliana al disegno di legge anti-crack per il quale il governo regionale ha approntato 23 milioni nel triennio. Un ok all’unanimità come certificato con soddisfazione dal presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, e con il plauso di tutti i gruppi politici, a un testo che fa della Sicilia regione pioniera nel contrasto. Una legge spinta soprattutto dalla società civile, in particolare da un quartiere popolare di Palermo, Ballarò, funestato dalla morte di diversi giovani per crack. Una drammatica emergenza. Tra gli animatori del percorso di sensibilizzazione l’associazione La Casa di Giulio, fondata da Francesco Zavatteri, padre di Giulio, ucciso a 19 anni da questa pericolosissima droga. Il testo consta di 16 articoli. Tre gli organismi previsti: il Comitato di indirizzo sulle dipendenze che servirà a promuovere iniziative in materia di dipendenze e individuare gli immobili inutilizzati da assegnare alle attività di prevenzione, trattamento e cura delle dipendenze patologiche; il Tavolo tecnico per la ricerca e il coordinamento; che collaborerà con il Tavolo tecnico regionale permanente per la prevenzione delle dipendenze da sostanze e comportamenti; una Rete regionale diffusa sulle dipendenze: potranno farne parte tutti i soggetti pubblici o privati che intervengono nella prevenzione, formazione, riduzione dei danni e dei rischi. Tra gli aspetti cruciali la creazione da parte delle aziende sanitarie provinciale di unità mobili per lo screening, il sostegno e l’assistenza sul territorio nelle zone ad alto tasso di tossicodipendenza. Una unità per ogni capoluogo di provincia e ognuna di loro avrà a bordo personale medico, infermieristico, psicologico e social. Previsti percorsi rieducativi e formativi promossi dalla Regione, anche all’interno delle carceri. La legge prevede anche la valorizzazione della figura del «Peer specialis», figura che vive o ha vissuto in prima persona esperienza legate alla dipendenza da sostanze. E, poi, importante l’attività di prevenzione attraverso le scuole con gruppi di familiari di persone con dipendenze che provengono dal mondo della scuola, dell’università e dell’associazionismo. Le risorse stanziate per la legge anti-crack nel triennio sono pari a 23 milioni di euro, ribadisce l’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino. Già nel 2024, con un’applicazione immediata della norma, si prevede la spesa di 1,7 milioni per le attività di prevenzione nelle scuole. Si tratta di una spesa strutturale con risorse già stanziate in tutto il triennio, per un totale di 5,1 milioni di euro. Per il servizio di unità mobili per interventi di screening, sostegno e assistenza sul territorio, con particolare attenzione ai contesti abituali di consumo, sono stati stanziati 2 milioni nel 2025 e 2 milioni e mezzo nel 2026 e per tutti gli anni a seguire. Per la realizzazione dei centri di prima accoglienza nelle Asp sono stati stanziati 5,4 milioni di euro sia nel 2025 che nel 2026, per un totale di 10,8 milioni di euro. Infine, nel biennio 2025-2026 sono stati stanziati a valere sul Fondo sociale europeo 1,5 milioni di euro all’anno, per una somma complessiva di 3 milioni, per le attività di inclusione lavorativa dei soggetti interessati dalle attività. Con questo provvedimento, «la Regione - commenta il governatore Renato Schifani - si impegna non solo nella prevenzione, ma anche nel garantire percorsi di cura e di reinserimento sociale per chi cade vittima delle droghe. Il finanziamento di oltre 23 milioni di euro nel triennio che il mio governo ha garantito rappresenta una dimostrazione concreta di responsabilità e impegno da parte delle istituzioni, che si aggiunge alle altre risorse stanziate all’inizio dell’anno per la creazione a Palermo del primo Centro di pronta accoglienza». «La forte sensibilità per questo tema - riprende l’assessore Dagnino - ha portato l’assessorato dell’Economia e la Ragioneria generale, con la collaborazione degli uffici degli assessorati della Salute e della Famiglia, a realizzare ogni sforzo per dotare il disegno di legge delle coperture necessarie per la sua completa ed efficace attuazione. È stato fatto in brevissimo tempo, colmando le criticità che avevano rallentato il percorso, anche grazie alla proficua collaborazione di tutte le forze politiche».