«La sanità siciliana è al centro di un continuo ciclone che rimescola le carte del potere, in uno scacchiere in cui il diritto alla salute dei cittadini è l'ultimo dei pensieri dei protagonisti di questa girandola. Quando si comincerà a parlare di piano sanitario e degli interventi necessari per rimettere in sesto la sanità pubblica?».
Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, a proposito della vicenda delle nomine nella sanità. «A distanza di mesi - aggiunge Mannino - e nonostante le svariate iniziative di mobilitazione da noi promosse tra cui quella regionale del 20 giugno, si parla solo, spudoratamente, di poltrone e di schemi per l’occupazione del potere. Le parole di Schifani hanno poi il sapore della cambiale a lunga scadenza quando ci sono problemi irrisolti, a partire proprio dalle liste di attesa, che richiedono il fare immediato».
Mannino rileva che "mentre è il minimo, e pure scontato, prevedere di rimuovere chi non porta avanti i piani della regione, ci piacerebbe sapere di quali piani si tratta. Noi continuiamo a rivendicare un piano sanitario regionale - afferma - incentrato sul riordino della rete ospedaliera, sul rafforzamento della medicina territoriale, dei servizi di emergenza e urgenza, dei consultori. Che preveda il rafforzamento degli organici, cominciando col colmare le carenze del personale medico e paramedico. Forse così - sottolinea il segretario della Cgil - il problema delle liste d’attesa può effettivamente andare e soluzione e non, come sta accadendo, costringendo i cittadini a rivolgersi ai privati. Non è così che si accorciano le liste d’attesa».
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