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Il Pd attacca Schifani: «Il piano rifiuti della Regione Siciliana non dà risposte e le discariche sono un disastro»

Il segretario Barbagallo commenta l'esito della visita della delegazione della commissione parlamentare d'inchiesta Ecomafie

Il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, attacca l'amministrazione Schifani sulla gestione del ciclo dei rifiuti nell'Isola. «La discarica di Bellolampo - dice - è un disastro. Quella di Lentini è sotto sequestro e problematica è anche la gestione dell’impianto di Mazzarà Sant'Andrea. È il quadro a tinte fosche che viene fuori dopo la missione in Sicilia della commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti».

L'affondo del leader regionale dei dem è a tutto campo. «Bisogna aggiungere - sostiene infatti - che il piano rifiuti della Regione è una scatola vuota e non dà risposte utili per risolvere l'emergenza siciliana. A proposito, il piano apprezzato dalla giunta regionale a marzo non è mai arrivato in commissione Ambiente all’Ars, è anche questo è discutibile e la dice lunga sul metodo con cui (non) si vuole affrontare e risolvere la questione dei rifiuti dalle parti di palazzo d’Orleans».

Barbagallo aggiunge che il suo partito da tempo dice che «servono centinaia di impianti distribuiti in modo omogeneo su tutto il territorio regionale, per il trattamento meccanico biologico, per il compostaggio, per l’umido. E invece negli ultimi 7 anni i governi di centrodestra, Musumeci prima e Schifani ora, ne hanno realizzati meno di 10. E pensano di risolvere tutto con 2 termovalorizzatori che, comunque, se mai si faranno, non potranno risolvere emergenza attuale. E nel frattempo continuano a lievitare i costi legati al trattamento e al trasferimento dei rifiuti anche all’estero, a spese dei siciliani».

«Dalle audizioni in Prefettura a Palermo e dalle visite effettuate ieri alla discarica di Bellolampo - aggiunge Maria Stefania Marino, componente della commissione Ecomafie, che fa parte della delegazione presente in Sicilia - c'è un dato che allarma e preoccupa: il sito è costante oggetto di incendi e di tentativi di sabotaggio agli impianti. Nonostante i roghi passati e i rischi anche per l’ambiente circostante, le misure di sicurezza e prevenzione risultano non sufficienti e la videosorveglianza non ancora installata. Certo anche i dati bassissimi sulla differenziata nel capoluogo devono fare riflettere e contribuiscono ad un grande accumulo di rifiuti che pone in difficoltà tutta la procedura di smaltimento per l’impianto, vicino alla saturazione». Anche secondo Marino, «le responsabilità del governo Schifani, e prima ancora di Musumeci, sono enormi. Quella di Schifani, anzi, è ancora più grave, visto che è stato nominato, dal governo Meloni, anche commissario per l’emergenza rifiuti».

Nella foto un sit-in davanti alla discarica di Mazzarrà Sant'Andrea in occasione della visita (stamattina, 23 luglio) della commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti e sulle ecomafie

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