Ora il buco di 10 milioni è ufficiale. Il presidente della Rap, Giuseppe Todaro, ha firmato il bilancio consuntivo 2023 inviandolo al socio unico per gli adempimenti conseguenti. Che poi dovrebbero o portare i libri in tribunale oppure rimettere mano al portafoglio, visto che l'azienda risulta avere bruciato tutto il capitale disponibile ed è sotto di 5,8 milioni.
Ricapitalizzare diventa inevitabile se si vuole salvare l'azienda. Il Comune dice che vuole farlo, ma ancora siamo agli impegni. Sono in corso alcune perizie per fissare il valore di alcuni beni che dovrebbero entrare nel patrimonio dell'azienda, compresa la sede di piazzetta Cairoli.
«Stiamo valutando i presupposti - dice Brigida Alaimo, assessore al Bilancio e alle Partecipate - . Ma siamo all'inizio di una procedura che è lunga e piena di passaggi tecnici. Dopo si arriverà anche a sottoporre tutto il pacchetto al Consiglio comunale».
Il vero punto della questione è che bisogna argomentare bene il perché l'ente deve intervenire per il salvataggio. Con quali garanzie per il futuro? Anche perché la Corte dei Conti potrebbe avere da ridire su scelte non sostenute da adeguate conferme sull'autonomia finanziaria e operativa dell'azienda. Già avere aggiornato il Pef Tari e ritoccato la tariffa è stato in qualche modo un grande risultato. Che non è bastato.
Un servizio completo di Giancarlo Macaluso sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia