«Berlusconi è stato assolto da tutte le accuse tranne quella per frode fiscale, che la Cassazione stessa ha ritenuto inapplicabile in altri casi perché i principi erano sbagliati. Vie, piazze e quant’altro si intitolano a persone che hanno illustrato e servito la patria, senza basarsi sui loro difetti: in modi evidentemente molto diversi tra loro, Berlusconi, Falcone e Borsellino hanno servito la nazione e chi ha la competenza di intitolare gli aeroporti ha deciso di conseguenza». A dirlo è Lucio Malan, presidente del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia in Senato, a margine di una conferenza stampa organizzata dal suo partito a Palazzo dei Normanni, a Palermo, per fare una sintesi sull’attività della commissione parlamentare Antimafia nella legislatura in corso.
Il punto centrale dell’attività della commissione, hanno detto gli esponenti di FdI, è proseguire nel solco del lavoro di Paolo Borsellino, iniziando proprio dalla ricerca della verità sugli avvenimenti di via D’Amelio. Erano presenti, oltre a Malan, la deputata Carolina Varchi, il senatore Raoul Russo e numerosi esponenti sia territoriali sia nazionali. Da remoto c'era anche il presidente del gruppo parlamentare alla Camera Tommaso Foti, rimasto a Roma per impegni istituzionali.
Per Malan, l’esempio di Borsellino, assassinato da Cosa nostra il 19 luglio 1992, «non deve mai venire meno. La commissione parlamentare Antimafia ha svolto un lavoro importantissimo: l'impegno e l’esempio continuano a vivere. Dopo 32 anni non tutti i misteri sono svelati, ma la commissione ha fatto importanti passi avanti: per la prima volta la famiglia Borsellino ha potuto parlare e portare ampi contributi».
Foti ricorda l'anniversario così: «Nel 1992 non ero più un ragazzino e mi fu ben chiaro come quella stagione stragista fu pesantissima. La mafia voleva abbattere a tutti i costi lo Stato, ma dopo 32 anni possiamo dire di aver vinto. Abbiamo ereditato pensiero, azioni e coraggio di Borsellino, Falcone e tutti coloro che sono caduti sotto i colpi della mafia: la nostra esperienza politica l’abbiamo vissuta all’insegna di una legalità vera, profonda e autentica».
Carolina Varchi rivendica come una delle principali attività di Fratelli d’Italia sia stata quella di chiedere «fin da subito che sulle stragi del 1992 venisse fatta piena luce: l’attività dei nostri gruppi parlamentari contro Cosa nostra è incessante, la nostra legislazione antimafia è riconosciuta come una delle migliori al mondo. In questa legislatura abbiamo messo al sicuro ergastolo ostativo e 41-bis». Su via D’Amelio, aggiunge l’ex vicesindaco di Palermo, «c'è stato il più grande depistaggio della storia d’Italia e a distanza di 32 anni molti dei protagonisti di quella vicenda sono morti: dopo la strage tantissimi ragazzi scesero in piazza per chiedere che venisse fatta piena luce. Per la prima volta siamo alla guida della commissione parlamentare Antimafia e abbiamo chiesto chiarezza sugli avvenimenti successivi alla strage del 1992». Russo, che della commissione è uno dei componenti, evidenzia come «la nostra missione è cercare la verità per quelle che sono le nostre possibilità: ci stiamo concentrando in particolare sulla vicenda mafia-appalti, su cui Falcone e Borsellino avevano puntato la loro attenzione. La nostra comunità fa dell’attività contro la mafia un impegno politico».
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