È partita da piazza Vittorio Veneto ((la Statua), a Palermo, la fiaccolata in memoria delle vittime della strage di via D’Amelio. Slogan: «Paolo vive». Sono presenti Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia e sorella della premier, la presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo, il ministro dello Sport Andrea Abodi, il sottosegretario di Stato alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove e i parlamentari di FdI Raoul Russo, Carolina Varchi e Giovanni Donzelli. Presenti anche l’assessore regionale Alessandro Aricò e il sindaco Roberto Lagalla. Per il 28° anno consecutivo, i movimenti della giovane destra palermitana promuovono, insieme al «Forum XIX Luglio», la tradizionale fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta.
A ideare questa manifestazione furono il Fronte della gioventù e il Fuan di Palermo nel 1996. Successivamente i due movimenti giovanili si trasformarono in Azione Giovani e Azione Universitaria. Oggi il testimone è stato raccolto dai movimenti giovanili Gioventù Nazionale, Azione Universitaria e Azione Studentesca. Come gli altri anni, oltre alla memoria i movimenti giovanili hanno voluto attualizzare il messaggio legalitario di Borsellino affrontando una tematica drammaticamente contingente cioè la diffusione della droga. I giovani di destra espongono uno striscione con scritto «Droga è mafia, è morte». Un argomento reso attualissimo dall’invettiva dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, durante il Festino di Santa Rosalia, contro il dilagante uso di droghe da parte dei giovani. Diffusione soprattutto del crack, pericolosissima droga che sta devastando tanti ragazzi portandoli anche alla morte, come dimostrano gli episodi di cronaca locale e nazionale.
«La droga - dicono i dirigenti locali di Gn, Au e As - ha un duplice aspetto. È mafia perché le cosche si arricchiscono senza scrupoli distruggendo la vita di giovani e famiglie. È morte perché questo è l’epilogo di una lunga dipendenza. Non esistono droghe buone. Fu proprio Borsellino, in vita, a scagliarsi contro qualsiasi ipotesi di legalizzazione della droga. In questo 19 luglio vogliamo ribadire il nostro impegno nella lotta a qualsiasi forma di droga». La fiaccolata arriverà in via D’Amelio, luogo della strage.
«Il governo Meloni, fin dal suo insediamento - dice Donzelli - ha fatto della lotta alla mafia uno dei punti principali del suo programma a partire dalla conferma del carcere ostativo e del 41 bis, il carcere duro. Continuiamo a fare battaglie per la legalità come dimostra il caso Caivano. Questa è una fiaccolata per ricordare Paolo Borsellino. Non è una passerella. Non ci sono simboli di partito».
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