«La morte del giovane tunisino vittima del brutale pestaggio avvenuto il 4 luglio in via Maqueda è certamente un episodio inquietante e preoccupante che si aggiunge purtroppo ai tanti gesti di ordinaria follia che sono sempre più frequenti in una città, che è diventata ormai teatro di comportamenti antisociali». Lo ha detto Natalia Re (nella foto), presidente del Movimento italiano per la gentilezza, commentando la notizia della morte del giovane Moataz Derbeli, ricoverato da 12 giorni dopo essere stato colpito più volte, anche mentre si trovava a terra.
«Episodi come questi - aggiunge - sono di una violenza sempre più inaudita e feroce e sono spie sociali che non bisogna assolutamente sottovalutare perché testimoniano la devianza di una società che è andata oltre ogni confine di umanità e di ragionevolezza. Occorre una serie riflessione perché non si può fare finta di nulla di fronte a questi gesti che rappresentano segnali di un disagio più diffuso che coinvolge le giovani generazioni e che si manifesta con modalità di comportamento antisociali. Un disagio che a volte nasce o più semplicemente non trova spazio di espressione nell’ambiente familiare ma attraverso la violenza traduce il malcontento e la problematicità in comportamenti non leciti. Nell’esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia come Mig - conclude -ribadiamo il nostro impegno per promuovere processi di alfabetizzazione emotiva e siamo pronti a collaborare con le istituzioni per lanciare protocolli d’intesa e progetti di comunicazione per una corretta formazione già a partire dalle scuole perché è lì che si formano i giovani del futuro».
Caricamento commenti
Commenta la notizia