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Lo scontro sul piano di razionamento dell'acqua a Palermo, l'Amap e il Comune: sarà sottoposto alla cabina regia

Il presidente Schifani aveva chiesto all'azienda municipalizzata di fare marcia indietro e fermare l'interruzione programmata dell’erogazione idrica. Il sindaco Lagalla: «Verrà riportato al tavolo di concertazione regionale, ma risponde a meri e preventivi criteri di salvaguardia delle fonti di approvvigionamento»

Palermo.Incidente sul lavoro a Casteldaccia,morti 5 operai. Nella foto Alessandro Di Martino,Presidente Amap-..Ph.Alessandro Fucarini.

«Preso atto delle osservazioni delle competenti strutture regionali, ritengo opportuno chiarire che ogni azione messa in atto da Amap nella gestione di quella che rappresenta una delle più gravi crisi idriche degli ultimi 30 anni, è stata sempre ispirata da un principio di massima cautela a tutela dei servizi resi alla popolazione. Il piano minimale di razionamento, già definito, ha l’obiettivo di fare in modo che le riserve idriche siano preservate oltre la scadenza prevista di fine anno, nella consapevolezza delle incertezze che si registrano negli ultimi anni sulla entità delle precipitazioni della stagione autunnale». Così in una nota l’amministratore unico di Amap Alessandro Di Martino, dopo che la Regione aveva criticato le misure adottate e aveva chiesto il ritiro delle stesse.

«Le altre misure di mitigazione che si stanno adottando, in accordo con la cabina di regia - aggiunge -, ridurranno ulteriormente questo rischio. Il piano, già introdotto alle competenti autorità e discusso con il Comune di Palermo, verrà sottoposto alla cabina di regia in modo tale da accettare ogni suggerimento o correzione con l’unico obiettivo di garantire il servizio idrico ai cittadini anche nel prossimo futuro».

«Del resto - prosegue Di Martino -, non mi sono mai sottratto al confronto e ho sempre lavorato per prevenire i problemi. Ciò perché ritengo che il primo compito di un amministratore pubblico sia sempre quello di pensare agli interessi dei cittadini e alla missione dell’azienda che rappresenta. Un principio che al sottoscritto è stato sempre chiaro».

«Esiste un problema che si chiama approvvigionamento idrico - conclude Di Martino - e che in molte parti della Sicilia ha assunto i caratteri dell’emergenza. Sinora a Palermo - e siamo già oltre la metà di luglio - nessuno ha risentito della crisi grazie a una gestione delle risorse oculata e tecnicamente impeccabile. Tuttavia riteniamo opportuno gettare lo sguardo anche oltre al presente, nel rispetto dei cittadini e dell’economia di una città come Palermo le cui esigenze ci sono ben chiare».

Anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, è intervenuto sulla querelle:  «Premesso che trovo condivisibile l’opportunità di inquadrare ogni intervento relativo alla carenza idrica in essere all’interno di decisioni maturate collegialmente, presso la cabina di regia regionale, tengo comunque a precisare che il piano operativo predisposto da Amap, e già introdotto presso l’osservatorio regionale, risponde a meri e preventivi criteri di salvaguardia delle fonti di approvvigionamento idrico, con l’intento di assicurare continuità e regolarità dell’erogazione per il più lungo tempo possibile».

«Accertato che le attuali dotazioni di acqua degli invasi risultano sufficienti per garantire il servizio idrico a Palermo fino alla fine di quest’anno, vi è da precisare che l’emergenza idrica in corso, unitamente al cambiamento climatico e all’andamento irregolare delle piogge autunnali degli ultimi tre anni hanno indotto Amap a predisporre un piano di minimale razionamento della fornitura per ridurre i potenziali e non prevedibili livelli di rischio, per quanto corretti dagli interventi tecnici ed infrastrutturali in corso - conclude - A questo punto, il piano verrà riportato al tavolo di concertazione regionale e sarà in questo contesto che verranno condivisi eventuali passaggi, tempi e modalità della proposta di Amap».

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