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Sanità, in stato di agitazione il personale di Radiologia del Policlinico di Palermo

La protesta è nata per la mancanza di spazi adeguati per l’attivazione h 24, per i giorni feriali e festivi, del reparto d’urgenza presso il Pronto soccorso

Proclamato oggi (16 luglio) da Fp Cgil e Snals Confsal lo stato di agitazione di tutto il personale medico, tecnico, infermieristico e ausiliario dell’unità operativa di Radiologia dell’azienda Policlinico Paolo Giaccone. La protesta è nata per la mancanza di spazi adeguati per l’attivazione h 24, per i giorni feriali e festivi, della Radiologia d’urgenza presso il Pronto soccorso dell’ospedale universitario, chiesta dalla direzione strategica.

Poche le stanze disponibili, spazi inadeguati per il deposito dei materiali, mancanza di un’area d’attesa con posti a sedere sufficienti per i picchi di frequenza degli accessi e di servizi igienici differenti per operatori e pazienti. Malgrado la buona volontà dei lavoratori al trasferimento presso il pronto soccorso «alle giuste condizioni di lavoro», le condizioni sono apparse critiche e sono state denunciate alla direzione generale.

«La presenza di un servizio di Radiologia attivo h24 all’interno del Pronto soccorso costituisce un fattore di particolare rilevanza per i pazienti più critici. Tuttavia - dichiarano il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca e la responsabile aziendale medici e dirigenti della Fp Cgil Monica Lunetta - lo spostamento dei lavoratori dev’essere effettuato nel rispetto delle norme sul benessere organizzativo sul piano fisico, psicologico e sociale, per la sicurezza tanto dei pazienti quanto degli stessi operatori sanitari».

Aggiunge il coordinatore provinciale Snals, settore Università, Giovanni Madonia Ferraro: «Auspichiamo che la direzione strategica del Policlinico, in accordo con il magnifico rettore, intenda prendersi carico delle criticità esposte con soluzioni condivise, che possano restituire dignità professionale al personale sanitario, ottimizzare le prestazioni assistenziali e contemporaneamente abbattere il rischio clinico».

I sindacati hanno annunciato di voler intraprendere le iniziative di mobilitazione e di protesta necessarie al fine di tutelare i diritti dei lavoratori. E hanno chiesto l’attivazione delle consuete procedure di raffreddamento e conciliazione del conflitto.

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