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Ustica, l'86enne che perse moglie e figli: «Da 44 anni piango lacrime di sangue, non credo più in nessuno»

«Lasciatemi salutare con tanto affetto, non mi viene di non farlo, scusatemi, siamo tutti uguali, ma Pasquale Diodato di Palermo, che è per me un grande esempio di amore. Lui ha perso ben cinque parenti, cinque familiari, non parliamone. Ma è anziano, ha avuto dei problemi e invece ha voluto essere ancora qui e di questo davvero lo voglio ringraziare».
È il saluto che Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica, ha rivolto a uno dei presenti: un uomo di 86 anni, che nella strage del DC9 Itavia perse la moglie, tre figli e una cognata.
Diodato è di Mazara del Vallo, ma all’epoca lavorava a Bologna con la sua impresa: i familiari stavano scendendo in Sicilia per le ferie.
«Non deve rimanere nessuno. Io sono 44 anni che piango lacrime di sangue e ancora continuo a piangere i miei figli - racconta. Il dolore è forte oggi come allora: mentre parlo con voi io parlo coi miei figli».
Sui depistaggi e la mancanza di una verità certa e incontrovertibile, Diodato non assolve nessuno: che cos’è successo «lo sanno tutte le nazioni, tutto il mondo. È inutile mettere l’Italia da parte. L’Italia non la metto da parte». E anche le parole del capo dello Stato cambiano poco: «Mattarella? Non credo più in nessuno».

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