Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Forza Italia ringrazia Tamajo per la rinuncia al seggio europeo: ora Schifani può lavorare al rimpasto

È di Caterina Chinnici il secondo seggio che Fi ha conquistato nella circoscrizione Isole alle europee. Edy Tamajo, recordman con 121 mila preferenze ha deciso di rinunciare e di rimanere in Sicilia, dove guida l’assessorato alle Attività Produttive nella giunta Schifani. A darne l’annuncio sono stati il leader di Fi Antonio Tajani e Renato Schifani, alla presenza di Tamajo che già all’inizio della campagna elettorale aveva sottolineato che avrebbe messo a disposizione del partito il suo risultato. Un bottino considerevole che dà Tamajo in ascesa nel partito e c’è già chi intravede per lui una futura candidatura a governatore dell’Isola. Per Caterina Chinnici si tratta del terzo mandato al Parlamento europeo: la figlia di Rocco, magistrato ucciso dalla mafia nel 1983, è già stata a Strasburgo, eletta come indipendente nelle liste del Pd nel 2014 e nel 2019. Dopo la sfida (fallita) due anni mezzo fa per la guida della Regione siciliana come candidata dei Dem, aveva aderito a FI. Alle europee ha ottenuto 93 mila preferenze ma non le sono bastate, superata da Tamajo con 121 mila voti e da Marco Falcone, l’altro assessore regionale (all’Economia), che ha superato quota 100 mila e che a differenza del suo collega si trasferirà a Bruxelles. A sostenere Chinnici, oltre ai dirigenti azzurri, è stato anche il Mpa di Raffaele Lombardo, che aveva stretto un accordo pre-elettorale con Tajani. «Nei prossimi giorni formalizzerò le mie dimissioni dalla carica di eurodeputato per dare spazio a Caterina Chinnici, che rappresenta un simbolo per la nostra terra, un’icona e rappresenta la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata - ha detto Tamajo -. Io continuerò a lavorare in Sicilia, una terra che amo profondamente». Per il governatore della Sicilia, Renato Schifani (nella foto assieme a Caterina Chinnici), «la scelta di Caterina Chinnici al Parlamento europeo assume una valenza esplicitamente politica, non soltanto regionale». «I candidati della nostra lista in Sicilia e il loro gioco di squadra hanno contribuito a raggiungere quel 23% che ci rende orgogliosi - ha evidenziato il presidente -. Il progetto di Antonio Tajani di allargare a tutte quelle forze e individualità politiche che per la loro storia si sono riconosciute nei valori del popolarismo europeo, in Sicilia ha dato questo grande risultato». Archiviata la questione Bruxelles, Schifani adesso affronterà il nodo rimpasto o rimpastino. Certamente il presidente dovrà assegnare la delega all’Economia che gli sta per consegnare Falcone, ma c’è anche la casella agricoltura da sistemare, delega al momento nelle mani di Schifani. Le discussioni interne ai partiti della maggioranza sono già in corso, ogni alleato ha le proprie grane da risolvere, spetterà al governatore fare sintesi.

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