«È davvero sorprendente il dibattito “cuffarocentrico” andato in scena nelle ultime settimane a proposito di alleanze e candidature in vista delle prossime elezioni europee: una deriva in cui si fa davvero fatica a trovare ragioni politiche di qualche pregio». Lo dice Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia cristiana.
«Al di là dei comprensibili riferimenti al mio trascorso giudiziario, utilizzati spesso in dispregio dei principi costituzionali della funzione rieducativa della pena e delle stesse sentenze della magistratura di sorveglianza in tema di riabilitazione, risulta evidente - aggiunge - che in tante occasioni sono stato tirato in ballo solo in funzione strumentale a contese per l’affermazione di leadership personali ed equilibri di potere tra alcuni dei partiti in campo e all’interno di essi. Nessun confronto ideale di merito, invece, se del caso anche critico, sui contenuti della proposta politica - continua - con cui la Dc intende contribuire, e certamente contribuirà, a sostegno dell’Europa e delle sue istituzioni unitarie».
«In questo senso - conclude Cuffaro - c’era parso di potere cogliere con interesse l’iniziativa di dare forma, a partire dalle europee, al processo di riaggregazione di una più bassa area di centro, riconoscibile attraverso la condivisione dei principi fondanti di un comune orizzonte ideale in cui le diverse tradizioni popolari del nostro Paese hanno spesso saputo trovare il loro costruttivo punto di incontro. Ma come è noto, le cose per noi della Dc si sono evolute a partire da ben altre priorità e c’è toccato, pertanto, prenderne atto con estrema delusione. In ogni caso, voglio ribadire che, pur in assenza del nostro simbolo e dei nostri candidati, rimarrà fermo e convinto l’impegno dell’intera comunità politica della Democrazia cristiana nel sostenere unitariamente i tentativi che all’interno del centrodestra stanno puntando anche in questa consultazione europea e auspichiamo ancor più, nel prossimo futuro, sull’edificazione dell’esperienza politica e del Partito popolare europeo, sulle ragioni fondanti della sua identità e del suo patrimonio di valori».
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