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Piano del governo per gli asili nido, previsti 780 posti in più a Palermo, Catania e Messina

Il provvedimento annunciato dal ministro Valditara prevede per le tre aree un importo complessivo di 18 milioni 720 mila euro. Critiche dalla Cgil

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato il decreto per un nuovo piano per gli asili nido del valore di 734,9 milioni di euro, 18 milioni 720 mila dei quali per le tre città metropolitane della Sicilia, Palermo, Catania e Messina.

Il piano, in linea con gli obiettivi del Pnrr, punta a incrementare i posti degli asili nido. Le risorse messe in campo derivano, in parte, da economie del precedente piano, varato lo scorso anno, e, in misura altrettanto rilevante, da fondi ulteriori recuperati nel bilancio dello stesso ministero.

«Si tratta di un investimento - dichiara Valditara - a cui attribuiamo un valore strategico per la qualità del sistema scolastico, e non solo. Il nostro obiettivo è ampliare un servizio fondamentale per ridurre le disparità dei punti di partenza, venendo incontro nel contempo alle esigenze delle famiglie e in particolare delle donne, a cui offriamo uno strumento in più per la conciliazione tra lavoro e maternità».

Il decreto, oltre ad accertare e mobilitare le risorse disponibili, definisce i criteri di riparto delle stesse tra i Comuni, tenendo conto dei dati Istat relativi all’attuale copertura del servizio nella fascia 0-2 anni, alla popolazione residente e al numero dei bambini nella fascia di età 0-2 anni. In base ai progetti finanziati con il precedente bando, e tenendo conto dell’incremento complessivo dei prezzi e delle valutazioni della Commissione europea svolte in sede di verifica della milestone europea del Pnrr di giugno 2023, è stato definito un costo parametrico applicabile alla realizzazione e costruzione di nuovi asili, nonché alla riconversione di edifici e immobili non già destinati ad asili.

I criteri descritti hanno consentito di individuare un elenco di Comuni beneficiari e di quantificare l’importo spettante in base al numero minimo di posti da attivare. Le 14 città metropolitane, in considerazione dell’estensione territoriale di tali aree, avranno tutte a disposizione una quota di risorse per attivare e potenziare gli asili nido, a prescindere dal livello di copertura del servizio già raggiunto per la fascia di età 0-2 anni. Fra queste, le tre città metropolitane della Sicilia, come sottolinea il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, coordinatore della Lega in Sicilia. «Grazie alla Lega - dichiara - e al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha firmato oggi il decreto per un nuovo piano per gli asili nido, in arrivo 7,2 milioni di euro per Palermo, 5,76 milioni per Catania e 5,76 milioni per Messina». Una misura, aggiunge Durigon, che consentirà agli istituti del territorio di avere 780 posti in più. Nei giorni scorsi anche Carolina Varchi, deputato di Fratelli d'Italia ed ex vicesindaco di Palermo, aveva sottolineato che «grazie al governo Meloni ci saranno 30 mila nuovi posti destinati agli asili nido». e che «Palermo è la seconda città per incremento di unità. Una svolta importante che dimostra l'attenzione dell'esecutivo per le famiglie».

Il piano Valditara, però, secondo la Cgil non è soddisfacente. Il sindacato fa notare che solo il 26,1% dei bambini con meno di due anni trova posto negli asili nido, ovvero ci sono circa 327 mila posi per 1,2 milioni di bambini. I divari territoriali sono ampi con oltre 4 bambini su dieci che trovano posto in Umbria e in Emilia Romagna e poco più di uno su 10 in Campania (il 12%) e Calabria (13%). «Al netto della propaganda del Ministro, i numeri annunciati oggi - afferma la segretaria confederale Daniela Barbaresi - certificano l’incapacità del governo di garantire percorsi educativi e di cura sin dalla prima infanzia a tutti i bambini e le bambine dai primi mesi di vita, superando i ritardi e le profonde diseguaglianze territoriali».

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