C’è chi ha messo il piede dentro una buca ed è finito in ospedale. Qualcun altro è incappato in una delle voragini sparse sull’asfalto con la bici o con l’auto e anche lì dolori, non solo per le cadute ma anche per le tasche dello sfortunato cittadino. Sono circa 500 i faldoni a riposo forzato su tavoli e armadietti dell’Ufficio sinistri, «accampato» alla meno peggio in tre stanze al quinto piano del Polo tecnico di via Ausonia 69. Valgono qualcosa come 6 milioni di euro di risarcimenti, che l’amministrazione non sa dove prendere. Il conteggio, consegnato ai consiglieri della prima commissione Bilancio, durante l’ispezione di verifica negli uffici la settimana scorsa, riporta però un dato che oggi è necessariamente falsato al ribasso: il totale risale a gennaio, e intanto, come è stato ribadito dal personale e dal dirigente dell’area, Roberto Raineri, due o tre volte a settimana arrivano in media altre quaranta richieste di indennizzo per cause perse dall’Ente.
Una situazione esplosiva, che qualche giorno fa ha prodotto un esposto alla Corte dei conti per danno erariale: è firmato da Ugo Forello, che è vicepresidente della commissione e ha toccato con mano la grave situazione durante l’attività istruttoria. « Spese non previste dai debiti fuori bilancio, relative ai sinistri che possono determinare un grave squilibrio finanziario e incidere sul piano di riequilibrio», scrive nel documento inviato sotto forma di diffida anche al sindaco Roberto Lagalla, al segretario generale Raimondo Liotta e al direttore generale Eugenio Ceglia. Dagli atti acquisiti durante l’audizione di Raineri e del ragioniere generale Paolo Basile, davanti ai componenti della commissione (presidente Giuseppe Milazzo) Ugo Forello, Carmelo Miceli, Gianluca Inzerillo, Mariangela Di Gangi, Salvatore Di Maggio e Domenico Bonanno, è emersa «una cronica incapacità, che dura da anni, degli uffici responsabili della gestione dei sinistri di far fronte alla grande mole di lavoro e che ha messo a repentaglio la corretta gestione delle richieste di risarcimento e la liquidazione delle sentenze di condanna, dovuta, principalmente, a una carenza di personale qualificato».
Questa situazione ha portato da una parte, a un accumulo inarrestabile di pratiche e dall’altra ad una spesa non prevista che si aggrava di giorno in giorno. Carpette che scoppiano e che restano lì a marcire tra polvere e interessi che lievitano. E che ora destano molto più di una preoccupazione, visto che sono debiti fuori bilancio non conteggiati nel piano di riequilibrio che ha salvato l’Ente dal dissesto. Ognuno ha un codice di riferimento che riprende la sentenza e il termine, spesso accompagnato dalla minaccia del pignoramento, che intima al Comune il risarcimento a privati per incidenti stradali.
Parliamo nel dettaglio di istanze già «perentorie» nel 2019, 2020, 2021 e 2022 e sulle quali il Comune fa orecchie da mercante. In tutto i fascicoli negli archivi degli Uffici ammontano a 5.052 e a vederli non sembrano proprio tenuti benissimo: salendo le scale del Polo tecnico, che è aperto al pubblico, si trovano giacenti in ambienti vicini alle scale di servizio e agli ascensori. «I fascicoli sono tenuti in diversi armadietti privi di ante e scrivanie che occupano una zona di disimpegno e passaggio - si legge nel verbale di ispezione -. Tali spazi risultano accessibili a chiunque... Un secondo archivio si trova conservato in alcuni armadietti, privi di ogni forma di chiusura, dunque accessibili a chiunque si trovi a passare». Ciliegina sulla torta del totale caos un’ulteriore stanza (chiusa a chiave) dove sono conservate circa 200 pratiche riguardano invece il recupero di somme ( assicurazioni e società) spettanti al Comune per sinistri già pagati dell’Ente. La riscossione delle somme però è sotto la spada di Damocle delle prescrizione previste dalla legge, pregiudicandone definitivamente la pretesa.
«Inefficienza cronica dell’ufficio sinistri stradali per mancanza di personale aggravata dai provvedimenti dell’Amministrazione... agli organi competenti del Comune si chiede un intervento immediato, urgente e indifferibile per la riorganizzazione», scrive nell’esposto Forello con l’altro consigliere di Oso Giulia Argiroffi.
L’attuale impossibilità di far funzionare regolarmente l'ufficio è legata in primis alla irrinunciabile assegnazione di funzionari amministrativi. Come cercare l’ago in un pagliaio...
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