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Regolamento movida a Palermo, il Tar sospende solo la norma sull'orario delle slot machine

La precisazione arriva dal Comune. «Siamo sicuri che la misura reggerà al vaglio dei giudici amministrativi, è stata varata per contrastare il fenomeno della ludopatia» 

Il Tar ha sospeso solo una norma del regolamento del Comune di Palermo sulla movida e non l'intero provvedimento. La norma riguarda gli orari in cui è possibile tenere in funzione gli apparecchi da gioco con vincite in denaro, per lo più le slot machine. La precisazione arriva dall'assessore comunale alle Attività produttive, Giuliano Forzinetti. In un primo momento si credeva invece, che fosse stata sospesa l’applicazione dell'intero regolamento.

Il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso di una società che opera nel settore. Nel ricorso si lamenta il pregiudizio che il nuovo regolamento apporta all’attività economica, con il rischio di dovere procedere alla riduzione del personale. L’udienza per la trattazione in Camera di consiglio al Tar è prevista per giovedì 11 aprile.

«In merito alla sospensiva del regolamento movida da parte del Tar - si legge in un comunicato diffuso da Forzinetti - si tiene a precisare che il provvedimento, in attesa dell’udienza per la trattazione in Camera di consiglio, riguarda solo il secondo comma dell’articolo 5, ovvero quello relativo agli orari di apertura e chiusura degli apparecchi da gioco con vincite in denaro. Restiamo, comunque, tranquilli e fiduciosi sul pronunciamento della Camera di consiglio, in quanto le iniziative previste nel regolamento movida sono state adottate per contrastare il fenomeno della ludopatia e loro legittimità d’azione è stata già sostenuta da altre sentenze».

Secondo l'assessore, «il regolamento movida reggerà all’esame dei giudici amministrativi e, nella peggiore delle ipotesi, gli aspetti specifici che riguardano le sale scommesse verranno regolamentati da una specifica ordinanza. Già il Consiglio di Stato e numerose altre sentenze hanno sostenuto la legittimità dell’azione delle amministrazioni comunali in ordine alla riduzione dell’orario di apertura come forma di contrasto alla ludopatia. Siamo sicuri che l’impianto del nostro regolamento sarà confermato».

È stato il ricorso della società Cdm Entertainment, che gestisce una sala giochi a Palermo, a provocare la sospensione. L'avvocato Luigi Raimondi, per conto della società assistita, ha contestato il comma 2 dell’art. 5 del regolamento varato dal Consiglio comunale un mese fa. Si tratta della prescrizione ai locali che ospitano «apparecchi da gioco con vincita in denaro» che impone l’orario di apertura dalle 15 alle 20 di tutti i giorni, compresi i festivi. «Ci sono a rischio undici posti di lavoro - dice l’avvocato Raimondi -, un’attività non può sopravvivere lavorando solo cinque ore al giorno. La società da me assistita utilizza esclusivamente queste macchinette».

L'impresa ricorrente evidenzia l’impossibilità, a queste condizioni, «di garantire la permanenza in servizio del personale assunto». «Questa è una misura cautelare che viene concessa in casi di estrema urgenza perché il Comune aveva annunziato l’applicazione da domani 19 marzo - continua Raimondi -, seguirà la Camera di consiglio del prossimo 11 aprile dove verrà presa una decisione sull'istanza di sospensiva». In base al regolamento l’orario di esercizio delle sale giochi e delle sale scommesse (a prescindere dalle macchinette per il gioco) è dalle 10 alle 24 di tutti i giorni, compresi i festivi.

 

 

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