Con 27 voti favorevoli, 7 contrari e un astenuto il Consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2024-2026. Un atto approvato entro i termini di legge (sebbene prorogati) che scadevano appunto oggi. Difficile risalire a un precedente di previsionale licenziato con questa tempistica, cioè entro il primo semestre dell'anno. Anche l'anno scorso l'approvazione avvenne nei termini (anch'essi prorogati dal Parlamento), ma a luglio.
Le opposizioni hanno contestato il fatto che l'aula sia stata del tutto «mortificata nella possibilità di partecipare alla formazione del provvedimento». Infatti la delibera è stata prelevata oggi e approvata nel giro di poche ore con la sbrigativa relazione dell'assessore Brigida Alaimo e quella dei revisori. Anche il ragioniere generale ha fornito qualche delucidazione sull'equilibrio del disegno finanziario contenuto nella delibera.
Ad accelerare l'iter ha giocato anche l'intervento a inizio di seduta del consigliere del Pd, Fabio Giambrone, che aveva lanciato l'allarme dell'area tributi: se l'approvazione fosse slittata si sarebbero persi i premi incentivanti del personale. La maggioranza, a quel punto, si è come sentita punta nell'orgoglio e ha colto al volo quella che a prima vista sembrava un'apertura. Che, però, si è trasformata fatalmente in una specie di tagliola: non c'è stato il tempo di perdersi in dibattiti e chiarimenti. Del resto, si tratta di un bilancio tecnico: realizzato per stare in piedi, osservando i principi contabili, ma di fatto ingessato proprio perché deve tenere conto di tutti gli obblighi che derivano dal riequilibrio.
Infatti, da qui a qualche giorno il Consiglio sarà chiamato a riallineare i conti sulla base dei nuovi elementi che nel frattempo sono emersi (lo schema risale, infatti, alla fine di novembre) fino a oggi, e a inserire eventuali novità contabili che si dovessero presentare. Certamente, però, Lagalla (che non era in aula ufficialmente per impegni pregressi) può brindare a un successo: essere riuscito cioè ad approvare in meno di due anni qualcosa come 8 documenti finanziari, compresi quelli - arenati - che bloccavano il cammino verso il riequilibrio dell'ente, oltre al piano di riequilibrio rivisto e l'accordo con lo Stato.
«Un risultato storico che, da diversi decenni, non riusciva a dotarsi dello strumento contabile nei tempi previsti dalla legge. Dopo aver messo in campo, da oltre un anno e mezzo, ogni sforzo possibile per rimettere in linea i conti dell’ente, rispondiamo con i fatti a chi, nei giorni scorsi, ha mosso critiche sull’eventualità di non approvare in Aula il documento entro i termini», afferma il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
«Sarà integrato con l’allineamento delle variazioni di bilancio - prosegue Lagalla - intervenute nel tempo intercorso tra l’approvazione da parte della Giunta, alla fine del novembre scorso, e l’odierno atto finale del Consiglio, certifica l’importante lavoro svolto dal governo comunale, in sinergia con gli uffici, sin dall’atto dell’insediamento, attraverso un graduale e proficuo processo di riequilibrio dei conti e la ritrovata agibilità finanziaria dell’ente».
Il sindaco spiega anche che «grazie a quanto fatto, l’amministrazione potrà accelerare la spesa, fornendo alla città le risposte che merita. Ringrazio il presidente del Consiglio comunale e l’aula che, con senso di responsabilità e attenzione verso i cittadini, si sono resi protagonisti di un risultato fondamentale per il futuro di Palermo».
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