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Trattativa a Roma per salvare la Finanziaria siciliana

L'assessore Marco Falcone è volato nella capitale per un vertice al ministero dell'Economia. Nelle stesse ore a Palazzo d'Orleans il presidente Renato Schifani ha riuniti i dirigenti per preparare la memoria difensiva

PALERMO,Corte dei Conti,udienza per il giudizio di parifica.Nella foto Il Presidente della Regione Renato Schifani e l'assessore Marco Falcone....Ph.Alessandro Fucarini.

L'assessore Marco Falcone è volato a Roma di buon mattino per un vertice al ministero dell'Economia sulle norme della Finanziaria che il governo nazionale ha annunciato di voler impugnare. E nelle stesse ore a Palazzo d'Orleans il presidente Renato Schifani ha riuniti i dirigenti della Regione per preparare la memoria difensiva.

L'obiettivo della Regione è soprattutto quello di salvare dall'impugnativa gli articoli che riguardano la sanità. In particolare quello che stanzia 10 milioni per erogare bonus da 18 mila euro all'anno ai medici che accetteranno di lavorare nei piccoli ospedali. Inoltre è nel mirino del ministero la norma che prevede aumenti del 7% delle rette in favore delle Rsa. E pure la sanatoria dei vecchi debiti dei privati convenzionati rischia di saltare. Come pure l'articolo che permette di aumentare del 15% il budget delle Asp destinato alle assunzioni: una misura che aprirebbe ai cosiddetti precari Covid le porte degli ospedali di comunità, quelli in costruzione finanziati con i fondi del Pnrr.
Schifani e Falcone tenteranno anche di salvare i fondi per la ricapitalizzazione dell'Airgest (4,2 milioni) e quelli per Sicilia Digitale (800 mila euro).
Si tratta di misure contenute in un disegno di legge collegato alla Finanziaria ma autonomo. E dunque ancora in attesa del giudizio di Roma. Mentre la vera e propria Finanziaria è già stata esaminata e il governo nazionale ha bocciato solo due articoli: quello che stanzia 4,3 milioni per incentivi ai dipendenti regionali e quello che avrebbe trasformato il Cefpas in una sorta di ente aggiuntivo della sanità paragonabile a una Asp. Salvo invece il comma che aumenta le giornate di lavoro dei forestali, che in un primo momento sembrava invece essere stato cassato dal Consiglio dei ministri.

Per il resto sia la Finanziaria che il bilancio hanno superato l'esame del governo nazionale. Come sottolinea Schifani: “La legge di stabilità regionale ha retto nel suo impianto complessivo. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, ha impugnato esclusivamente due norme: l'articolo 8, relativo agli incentivi economici al personale regionale, e l'articolo 25, che fa riferimento alla trasformazione del Cefpas in ente del sistema sanitario regionale”.
Falcone ha sottolineato che si apre adesso una fase di trattativa col governo nazionale per salvare le altre norme a rischio: “Per quanto riguarda il cosiddetto collegato da oggi apriremo un confronto col ministero dell'Economia per capire le norme che andranno salvate e quelle su cui invece dovremo soprassedere rinviandole ad altro viatico legislativo”.
Di sicuro è salva invece la norma che avvia la stabilizzazione dei 3.700 precari Asu. Ultima categoria del precariato storico ad attendere il posto fisso dopo Pip, Lsu e contrattisti regionali. Schifani e l'assessore Nuccia Albano hanno precisato che “gli uffici stanno già preparando la circolare da inviare agli enti utilizzatori per velocizzare la fase di applicazione e avviare le procedure per la stabilizzazione. I lavoratori Asu dovranno poi presentare la domanda direttamente agli enti».

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