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Palermo Pride, sul no all'adesione del Comune sale la tensione: per Carolina Varchi di FdI «è giusto così»

La senatrice Cinquestelle Dolores Bevilacqua: «L’uguaglianza non è negoziabile e non possiamo permettere che tali atti discriminatori passino inosservati»

«L’ordine del giorno sul Gay Pride presentato ieri in Consiglio comunale è sbagliato sia nel contenuto che nella forma. Bene ha fatto la maggioranza a bocciarlo». Lo dice, in riferimento al documento dell’opposizione di adesione al Pride del 22 giugno bocciato dalla maggioranza, Carolina Varchi, ex vicesindaco e deputato palermitano di Fratelli d’Italia che, come già ieri ha fatto la Lega, esercita un pressing sul sindaco Roberto Lagalla, il quale ha sempre offerto sostegno e presenza alla comunità Lgbt.

«Il sostegno a un evento così divisivo - aggiunge Varchi - non può che essere di natura personale e non può investire un intero ente che dovrebbe tenere conto delle diverse sensibilità della cittadinanza, di cui il Consiglio comunale che ha bocciato l’Ordine del giorno è espressione. L’atto, poi, è anche politicamente inopportuno e suona come una pura strumentalizzazione politica, perché inserito nel regolamento sulla movida, un tema che non ha nulla a che vedere col Pride. Invito quindi anche qualche esponente della maggioranza a evitare fughe in avanti altrettanto inopportune, con le quali si rischia di fare passare un messaggio che non è affatto rappresentativo delle forze che sostengono il sindaco e la giunta cittadina». Per Carolina Varchi è «giusta, quindi, la bocciatura dell’ordine del giorno: questo è stato il volere della maggioranza. Se ne facciano tutti una ragione. A cominciare - conclude Varchi - da qualche esponente della maggioranza stessa».

Il Pride è in programma il prossimo 22 giugno. Il no all’ordine del giorno presentato da consiglieri dell’opposizione è stato espresso da FdI, Lega e FI, astenuti la Dc e la lista che fa capo al sindaco Roberto Lagalla, che lo scorso anno ha dato il patrocinio del Comune al Pride.

Diverso il parere del Movimento 5 Stelle. «Da cittadina palermitana afferma la senatrice Dolores Bevilacqua - resto sgomenta davanti alla decisione del Consiglio comunale di Palermo di dissociarsi dal Pride di quest’anno. Il Pride non è solo un evento celebrativo, ma una manifestazione cruciale per promuovere l’uguaglianza e il rispetto dei diritti umani per tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o identità di genere».

Secondo Dolores Bevilacqua, «la sua importanza non può essere sottovalutata, soprattutto in un momento storico in cui l’omofobia e la discriminazione sono ancora purtroppo diffuse. La decisione del Consiglio comunale di Palermo di respingere l’ordine del giorno su questo tema è un chiaro segnale di arretratezza e mancanza di sensibilità verso le comunità LGBTQ+. Questo atto non solo ignora la necessità di combattere la discriminazione e promuovere l’inclusione, ma rappresenta anche un passo indietro nei progressi verso una società più equa e rispettosa. Chiediamo al Consiglio comunale di Palermo di riflettere sulle implicazioni di questa decisione e di agire con tempestività per riparare a questo errore. L’uguaglianza non è negoziabile e non possiamo permettere che tali atti discriminatori passino inosservati. I diritti non sono mai “divisivi”, checché ne dicano FdI e la maggioranza del sindaco Lagalla, che sul tema ha sempre rivendicato una sensibilità diversa e che al momento non risulta essersi espresso», conclude la senatrice.

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