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Carenza di medici in Sicilia, l’Aiop: «Servono misure emergenziali»

Il presidente regionale Carmelo Tropea: «Disponibili al confronto richiesto dal presidente della Regione»

Aiop-Sicilia offre la sua piena disponibilità alla richiesta del presidente della Regione Renato Schifani di un confronto per risolvere il problema della carenza di medici e personale in Sanità e di dare un contributo al miglioramento complessivo del sistema. Il presidente regionale di Aiop, Carmelo Tropea (nella foto), nel ricordare che l’Associazione ospedalità privata ha da sempre percorso la strada di un dialogo costruttivo con le istituzioni per andare incontro con tempestività ed efficienza alla domanda di Salute dei siciliani, annuncia di essere pronto alla collaborazione con Palazzo d’Orleans e a formulare alcune proposte. «La carenza di personale è ormai diventata cronica – afferma Tropea – e occorre trovare soluzioni adeguate per garantire un’assistenza degna del terzo millennio. Oltre a una più attenta programmazione sanitaria di medio-lungo periodo, immagino in questa fase di emergenza a un provvedimento temporaneo di sospensione del principio di incompatibilità dei medici, chiamati a scegliere di lavorare o nel pubblico o nel privato accreditato. Una scelta che consentirà di attuare sinergie sino ad oggi impossibili e liberare risorse professionali per superare le criticità del momento. Tutto il sistema va ripensato e nelle more servono misure emergenziali».

L’Aiop-Sicilia, peraltro, ha già dato il proprio supporto alla Regione per l’abbattimento delle liste d’attesa mettendo a disposizione la sua rete di 47 strutture ospedaliere su tutto il territorio regionale che dispongono di circa quattromila posti letto e sono dotate di attrezzature all’avanguardia e personale altamente qualificato. Anche su questo fronte, l’Aiop, che con i suoi ospedali accreditati fa parte integrante del Sistema sanitario, ribadisce a proseguire nel percorso di collaborazione.

Secondo il presidente Tropea, è ormai il tempo di eliminare il numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina e per le specializzazioni con l’obiettivo di formare una nuova classe medica in grado di coprire il fabbisogno di personale, così come emerso anche dalle valutazioni dell’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo. «Un percorso che, però, richiede molti anni - aggiunge Tropea -, considerati i tempi per la laurea e le specializzazioni. Anche in questo ambito sarebbe stata necessaria una più attenta programmazione da parte delle istituzioni. Con le quali, lo ribadiamo, siamo pronti a dialogare nell’ambito di un percorso costruttivo. Tutto il sistema va ripensato e nelle more servono misure emergenziali».

E, proprio in tema di specializzazioni, va sottolineato il fenomeno dei giovani medici che non vogliono fare più i chirurghi a causa di vari fattori: dall’elevato tasso di contenzioso alle scarse tutele, dalle retribuzioni poco appetibili all’alto livello di stress per via della complessità dell’impegno. Spesso le borse di specializzazione per le professioni chirurgiche rimangono vuote, un fenomeno che alimenta la carenza di sanitari. Anche questo è un tema su cui discutere per trovare le giuste soluzioni. «Lo ribadisco - conclude Carmelo Tropea - il sistema va ripensato nel suo complesso e, nelle more delle giuste soluzioni, vanno adottate misure emergenziali per superare le troppe criticità».

Barbara Cittadini: «Serve una sinergia virtuosa con il servizio sanitario nazionale»

«Come presidente nazionale di Aiop avverto, con grande responsabilità, il compito di promuovere un confronto alto, trasparente e virtuoso con il decisore pubblico. Un confronto, come giustamente affermato dal Presidente della mia Regione, Renato Schifani, che deve seguire delle regole di bon ton tra istituzioni e medicina privata e al quale le nostre strutture e i nostri rappresentanti sono pronti a rispondere con solerzia e puntualità per continuare a contribuire alla funzione pubblica di tutela della salute». Così Barbara Cittadini, Presidente Nazionale Aiop, in merito alle dichiarazioni del Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, a margine dell’incontro «Emergenza sanità», nella Sala Gialla dell’Assemblea regionale siciliana, a Palermo.

«Apprezzo, prima di tutto da siciliana, - precisa Barbara Cittadini - l’apertura al confronto e le parole del presidente Schifani poiché sono la dimostrazione di una classe politica con grande sensibilità, che si prefigge l’unico obiettivo di trovare soluzioni condivise alle criticità che caratterizzano il nostro servizio sanitario. Ritengo, come ho già affermato in passato, che questo esempio debba essere seguito su tutto il territorio nazionale, perché è solo attraverso il superamento del dualismo oppositivo “pubblico-privato” che è possibile costruire una ‘buona sanità’ per tutta la popolazione, scardinando preconcetti e dogmi anacronistici che, negli ultimi anni, hanno contribuito a impoverire l’offerta sanitaria nel nostro Paese. Confrontarsi apertamente con la componente di diritto privato del SSN e del SSR, come promosso dal Presidente Schifani - conclude Barbara Cittadini - sviluppando, sempre di più, un clima di collaborazione tra le due anime del sistema, è il percorso corretto da seguire e testimonia una visione moderna della sanità che rende la Sicilia un modello al quale le altre regioni italiane possono guardare per rispondere alla sempre crescente e diversificata domanda di cura e assistenza della popolazione».

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