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Ars, primo sì alla legge sulla parità retributiva fra uomo e donna

La proposta è stata approvata dalla commissione Affari Istituzionali

Approvato in Commissione Affari Istituzionali dell’Ars il disegno di legge sull'eliminazione del divario retributivo di genere. «Una proposta di legge che porto avanti dalla scorsa legislatura e che adesso verrà messa in discussione in commissione Bilancio per poi arrivare in aula al vaglio del Parlamento siciliano», afferma la deputata M5s all’Ars Jose Marano.

«Quello di oggi - commenta - è un passo avanti verso la parità tra uomini e donne nella vita lavorativa con il sostegno della Regione Siciliana alle imprese siciliane nella promozione di iniziative volte alla parità retributiva». A livello economico, l’indicatore relativo al divario retributivo globale tra donne e uomini registra un divario di genere pari a circa il 40% nell’Unione europea. Il divario retributivo è il risultato di una vasta gamma di squilibri di genere presenti sul mercato del lavoro che vedono la donna ancora discriminata. Basti pensare che in Italia l’occupazione femminile è ferma al 49% mentre quella maschile si attesta al 68%, collocando l’Italia in penultima posizione tra i paesi dell’Ue, con 10 punti di differenza rispetto alla media europea. «Spero che presto arrivi in aula per poter dare un prezioso contributo verso un cambiamento di paradigma. Serve - conclude la deputata - un cambiamento culturale per una concezione di impresa differente che riesca a coniugare gli aspetti lavorativi e quelli familiari, affinchè il progresso economico non resti appannaggio di pochi ma venga condiviso con i diversi attori protagonisti della società».

La proposta di legge proseguirà ora il suo iter parlamentare per l’approvazione definitiva da parte di Sala d’Ercole. Fra le misure previste, la riduzione del 50% dell’Irap per un triennio per le nuove assunzioni di donne a tempo indeterminato, la costituzione di un albo regionale di imprese virtuose certificate, che potranno accedere ad ulteriori agevolazioni e contributi, la previsione di voucher per servizi di babi-sitting o caregiver che facilitino la conciliazione dei tempi di vita privata e lavoro all’interno delle famiglie.

A questo si aggiunge l’istituzione di uno «Sportello donna» presso ciascun Centro per l’impiego della Regione, con l’obiettivo di favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro per le donne, creare una piattaforma unica di gestione dei curricula delle donne in cerca di occupazione per favorire l’incontro con le aziende operanti nel territorio, offrire servizi di orientamento, monitorare le violazioni della normativa vigente in materia di parità retributiva. La Regione infine, attraverso un sistema di premialità, incentivi e benefici economici, potrà sostenere sia l’avvio di nuova imprenditorialità femminile sia quelle aziende che siano state «certificate» come virtuose nell’applicazione della normativa sulla parità retributiva.

Commentando l’approvazione del Disegno di legge, il capogruppo di Forza Italia Stefano Pellegrino ha detto che «si è compiuto un altro passo affinché anche in Sicilia si affronti in modo organico e significativo il problema della differenza retributiva fra uomini e donne, che ha una pesante ricaduta sull'occupazione femminile e, più in generale, sui diritti delle donne. Con questo disegno di legge si prevede un pacchetto di strumenti che affrontano il problema sotto diversi punti di vista, motivo per cui ci auguriamo che l’iter parlamentare proceda quanto più speditamente possibile».

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