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Alle case di cura siciliane 8,6 milioni per la lotta alle liste d'attesa: così i soldi assegnati a ogni provincia

Fondi distribuiti alle Asp di Palermo, Trapani e Messina per garantire la copertura delle prestazioni ortopediche per traumi lievi o moderati. L'Aiop esprime soddisfazione

La sede dell'assessorato regionale alla Salute

Ammontano a 8 milioni e 600 mila euro le risorse aggiuntive destinate alle Aziende sanitarie provinciali della Sicilia per interventi effettuati dalle case di cura nel 2023 e destinati a ridurre le liste d’attesa. Lo stabilisce un decreto dell’assessore alla Salute, Giovanna Volo, e del dirigente generale per la Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino.

Il provvedimento, in linea con il piano regionale per ridurre le liste d’attesa approvato dalla giunta lo scorso 27 luglio, prevede che le somme siano distribuite secondo il tetto di spesa provinciale. In particolare all’Asp di Caltanissetta saranno destinati 539 euro; a quella di Catania 2,11 milioni; all’Azienda di Messina 1,69 milioni; all’Asp di Palermo 3,15 milioni; a quella di Ragusa 246 mila euro; a Siracusa 597 mila e 800 euro; a Trapani 247 mila euro.

«Proseguiamo - sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani - nell’impegno di ridurre le liste d’attesa e garantire ai siciliani prestazioni efficienti e in tempi ragionevoli. Le somme saranno assegnate alle Aziende sanitarie per remunerare le prestazioni che hanno permesso di governare il fenomeno e offrire una più ampia assistenza ai cittadini, in linea con le iniziative mirate intraprese sino ad oggi dal mio governo».

«Il provvedimento - aggiunge l’assessore Giovanna Volo - è una conseguenza dell’azione che abbiamo posto in essere anche nel recupero delle prestazioni rimaste sospese a causa della pandemia. L’assessorato non si è fermato e ha proseguito nelle verifiche pure per il 2023, anche per chiudere l’arretrato e gestire la richiesta corrente, migliorando ove possibile la qualità del servizio».
Tra le prestazioni erogate oggetto del contributo regionale, interventi chirurgici di area oncologica, in area cardiovascolare di media e alta complessità, di urologia, di ortopedia e di chirurgia generale. La prossima settimana, inoltre, sarà adottato il decreto che sancisce l’accordo dello scorso novembre con le strutture private ambulatoriali.

In ordine alle economie sul budget 2023, circa 1 milione e mezzo di euro sarà redistribuito alle Asp di Trapani, Messina e Palermo per garantire la copertura delle prestazioni ortopediche per traumi lievi o moderati, rese dalle case di cura nei mesi di novembre e dicembre di quest’anno.

Il decreto, commentano Luigi Triolo, Riccardo Morana e Gianluca Tigano, presidenti provinciali rispettivamente di Aiop Palermo, Aiop Trapani e Aiop Messina, «permetterà di rimediare alla carenza di medici nei reparti di ortopedia. Grazie all’accordo raggiunto tra Istituzioni e strutture sanitarie, i pazienti che riportano traumi a carico dell’apparato osteoarticolare non saranno lasciati soli». Per i tre dirigenti dell’associazione delle case di cura private, «le strutture sanitarie accreditate delle province di Palermo, Trapani, Agrigento e Messina accoglieranno, nei propri reparti di ortopedia, i pazienti che non riescono ad essere curati nelle strutture pubbliche, accettando una decurtazione Drg del 10% rispetto alla tariffa nazionale: somme che saranno reperite all’interno dei capitoli di spesa già determinati per l’anno in corso. Nessun aumento di spesa, quindi, a carico della Regione, ma, anzi, la più ampia disponibilità a svolgere il nostro ruolo di componente del servizio sanitario e tutelare il diritto alla salute delle siciliane e dei siciliani. È l’esempio lampante - aggiungono Triolo, Morana e Tigano - della mancanza di volontà di indebolire il servizio sanitario pubblico a favore del privato: siamo consapevoli, come questo caso dimostra, che molte criticità del sistema sanitario accomunino, invece, le due componenti».

«Facciamo i conti - aggiungono i tre presidenti - con un sistema che, per anni, e stato un piano di rientro e rispetto al quale è stata fatta una errata programmazione di personale, che si aggraverà con i prossimi pensionamenti. Non solo carenza di personale, però: aumentano i contenziosi e gli episodi di violenza nei confronti del personale. Sono tutti temi complessi, questi, che devono trovare soluzioni concrete e celeri. Per questo auspichiamo che, sulla base delle ultime politiche assunte, si effettui, tanto a livello locale quanto a livello nazionale, una programmazione lungimirante del personale e della rete ospedaliera per poter rispondere con efficacia, efficienza e puntualità».

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