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L'Ars boccia il bilancio consolidato della Regione, restano bloccate quasi 600 assunzioni già pronte

Queste, infatti, sono vincolate al completamento del percorso dei documenti finanziari del 2022 all'Assemblea regionale siciliana

Il colpo di scena è maturato quando il traguardo era ormai a portata di mano. L'Ars ha bocciato il bilancio consolidato della Regione, cioè lo strumento che mette insieme i conti degli assessorati e quelli della galassia di enti collegati.

È un provvedimento di routine che però quest'anno è diventato indispensabile per il governo Schifani. Senza il via libera al consolidato restano bloccate quasi 600 assunzioni già pronte. Si tratta infatti di quelle dei vincitori del concorso per diplomati nei Centri per l'impiego e di quelle di una ottantina di prossimi dipendenti degli assessorati che hanno vinto il concorso nel 2022.

Tutte queste assunzioni sono vincolate al completamento del percorso dei documenti finanziari del 2022 all'Ars. E l'ultimo atto era proprio il varo del consolidato, previsto per oggi pomeriggio.
L'approvazione era considerata talmente di routine che si prevedeva di farla senza neanche contare i voti in modo esplicito, ricorrendo al meccanismo di far alzare i favorevoli dal seggio. Invece le opposizioni hanno chiesto il voto palese, soprattutto perché avevano capito che la maggioranza non era a ranghi serrati. E infatti la votazione è finita 28 a 28. E in caso di pareggio il documento si considera bocciato.

A tradire la maggioranza sono stati i suoi stessi deputati e assessori. Fra i non votanti (cioè presenti in aula o nel palazzo ma assenti al momenti del voto) ci sono il leghista Vincenzo Figuccia, i meloniani Carlo Auteri e Marco Intravaia e i democristiani Carmelo Pace e Andrea Messina. Fra gli assenti ci sono poi molti assessori: i meloniani Elvira Amata e Alessandro Aricò, i leghisti Luca Sammartino e Mimmo Turano e il forzista Edy Tamajo oltre allo stesso presidente Renato Schifani.

Il bilancio consolidato potrebbe essere rimesso ai voti domani. Ma all'assessore all'Economia, Marco Falcone, non sfugge che quello di oggi è un voto che prelude agli scontri sulla Finanziaria che ha appena iniziato il suo cammino in commissione: «Dopo tanti anni il governo Schifani porta all'Ars lo strumento finanziario nei tempi, proprio oggi le parti sociali hanno manifestato in commissione Bilancio spunti di apprezzamento per la manovra. Noi lavoriamo con coscienza, l'opposizione utilizzerà l'ostruzionismo. Ma noi andiamo avanti, la manovra del governo punta a mettere in sicurezza i conti della Regione e degli enti locali, a garantire i servizi, ad aumentare le prestazioni e a lottare il precariato».

Il Pd invece sottolinea le falle nel centrodestra. Per Fabio Venezia «neppure un'ampia maggioranza, almeno sulla carta, può nascondere lo stato confusionale del governo Schifani sui conti. La bocciatura del consolidato dovrebbe fare riflettere la maggioranza sull'iter della Finanziaria anziché continuare con arroganza e approssimazione. Spiace che a farne le spese, come al solito, saranno i siciliani».

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