A Cefalù, nel Palermitano, ha avuto luogo una cerimonia di intitolazione di una piazzetta, adiacente la chiesa dello Spirito, alle vittime della strage di Nassiriya.
Sono intervenuti, il comandante provinciale di Palermo, generale di Brigata, Luciano Magrini, il sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello, il vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante nonché le più alte autorità civili, militari e religiose, rappresentanze di militari in servizio, dell’associazione nazionale carabinieri e di familiari del decorato, vicebrigadiere Domenico Intravaia, caduto nell’eccidio.
Il generale Magrini e il sindaco hanno scoperto la lastra toponomastica e hanno deposto una corona di fiori sulla lapide commemorativa con i nomi dei caduti. Successivamente è stata scoperta una teca contenente la sabbia di Nassiriya, e una mattonella commemorativa realizzata da una studentessa di Cefalù.
A seguire, la benedizione del vescovo, monsignor Marciante e la toccante preghiera del carabiniere. L'intitolazione, voluta dalla locale sezione dell’associazione nazionale carabinieri, in accordo con l’amministrazione comunale di Cefalù, si legge in una nota «rievoca, in modo concreto, quel forte sentimento di fedeltà al quale, il comandante di legione, il generale di divisione, Giuseppe Spina, ha fatto riferimento lo scorso 21 novembre, in occasione della Virgo Fidelis tenutasi nella chiesa di Casa Professa di Palermo. Li, l’alto ufficiale, ha ricordato il significato del motto dell’Arma, nei secoli fedele, che oggi più che mai significa adempiere i propri doveri con onore e che il tratto del carabiniere è da sempre caratterizzato da generosità, umanità, umiltà e considerazione della vita altrui, valori fondanti dell’estremo sacrificio delle vittime della strage di Nassiriya».
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