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Palermo, la voragine nei conti della Rap s’allarga

Il terzo trimestre si chiude a -7,5 milioni, circa tre in più rispetto al semestre precedente. Il presidente Giuseppe Todaro: «In quella cifra ci sono i soldi spesi per le emergenze»

La sede della Rap, in piazzetta Cairoli, a Palermo

Notizie da un disastro. Finanziario. Quello della Rap. Che continua a bruciare milioni di euro. Anche il terzo trimestre, che fotografa la situazione al 30 settembre, fa registrare un segno meno nei conti. Una voragine che si attesta a -7 milioni e 500 mila euro, circa 3 milioni in più rispetto al secondo trimestre. Delle due l'una: o l'azienda non è governata per come deve e mostra significative criticità, oppure la società non è garantita dal socio unico nel senso che non è ben calibrato il contratto di servizio rispetto alle cose da fare che le sono assegnate. Oppure, maligna qualcuno, c'è una regia sopraffina che cerca di affossare l'azienda per giustificare una futura cessione di una quota di servizi ai privati. È invece probabile che ci sia di tutto un po’.

Il report finanziario è stato inviato dalla società per gli adempimenti del controllo analogo. Ed è attraverso le tabelle elaborate e le «considerazioni sullo scostamento finanziario» che si apprende della nuova perdita che solo nel terzo trimestre è pari al doppio di quella evidenziata nel semestre.

«Beh, l’azienda è in difficoltà e lo sappiamo - spiega il presidente Giuseppe Todaro - ma se devo dire la verità io mi aspettavo un risultato di gran lunga più negativo. Il trimestre di cui stiamo parlando è quello degli incendi e delle emergenze dei rifiuti che abbiamo vissuto. Significa lavori, tubi nuovi, coperture, spese straordinarie. È stato un momento difficile che ha comportato uscite di bilancio non previste».

Un servizio completo di Giancarlo Macaluso sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi

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