L’ultima assemblea dell’Associazione Borghi più Belli di Sicilia lancia un appello alla politica e alle istituzioni: «Aiutateci a non scomparire». Al centro dei lavori il problema comune dello spopolamento dei borghi e delle aree interne in generale, dove «anche la perdita di poche decine di abitanti ogni anno - si legge in un comunicato - significa un danno importante, ma soprattutto getta ombre sul futuro per una tendenza che, se non è arrestata, significherà tra qualche anno la scomparsa prima dei servizi essenziali e poi di interi borghi».
«Già viviamo questo problema con il ridimensionamento e accorpamento scolastico - racconta Michelangelo Giansiracusa, coordinatore della rete regionale -. I sindaci si trovano oggi a essere un presidio di resistenza sul territorio difendendo istituzioni importanti come la scuola e invocando il funzionamento dei servizi essenziali».
A confermare il grido d’allarme tutti i 23 borghi del circuito. Dai dati nazionali i borghi sono sottoposti a uno spopolamento del 4,2% annuo; un dato che preoccupa perché aumenterà nel decennio 2020-2030 arrivando al 4,4%, rispetto a una dinamica nazionale del 2,8%.
La perdita di servizi è solo la prima conseguenza più evidente dello spopolamento. «Quello che sta succedendo in termini di disastri ambientali, è anche responsabilità dell’abbandono del territorio, che è sempre più lasciato in balia di frane, incendi, senza avere la giusta cura e manutenzione – spiega Pippo Simone, vicepresidente nazionale dell’Associazione Borghi più Belli d’Italia e già sindaco di Montalbano Elicona -. Questo peggiorerà nei prossimi anni, aumentando la fragilità dei nostri territori».
L’assemblea ha deciso dunque di sollevare la questione insieme a un comitato scientifico che studi i dati e proponga delle soluzioni che saranno poi proposte alla politica. «Se i cittadini perdono la fiducia e vivono in una condizione di grave preoccupazione allora abbiamo perso la partita - ha detto il sindaco di Cefalù Daniele Tumminello, che ha ospitato i lavori della giornata -. La nostra associazione deve essere il megafono per portare sui tavoli della politica questioni di sopravvivenza essenziali che oggi sono fortemente a rischio».
Durante i lavori è stato riconosciuto in maniera unanime il ruolo del circuito dei Borghi più Belli che in questi anni ha fatto crescere i flussi turistici, aprendo anche i piccoli borghi ad arrivi di un turismo locale, ma anche straniero. Su questo la rete siciliana vuole continuare ad investire con un’azione sempre più organizzata di comunicazione e promozione, anche ispirandosi a realtà più avanzate in Italia con cui sta aprendo dei fronti di dialogo.
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