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Carini, i volontari portano i cani randagi in Comune: denunciati

Sono stati lasciati nell’aula consiliare e nella stanza del sindaco

I cuccioli lasciati al Comune di Carini in una foto dalla pagina Facebook dell'associazione Enpa

Quattro attivisti dell’associazione animalista Enpa sono stati denunciati dagli agenti della polizia municipale di Carini per interruzione di pubblico servizio, perché si sono introdotti nel palazzo del Comune con sette cani randagi.

«Abbiamo organizzato questa protesta perché da mesi il Comune non si occupa più dei randagi - dicono i volontari -, durante la nostra protesta c’è stato qualche acceso scontro tra noi e i rappresentanti comunali. Abbiamo portato nella sede comunale i cani di cui dovrebbe occuparsi il sindaco. Noi come associazione non sappiamo come fare. La sede l’abbiamo chiusa per mancanza di fondi e non abbiamo più risorse per occuparci dei cani che rischiano di finire sotto le auto ogni giorno».

«Cinque cuccioli - spiega il vice comandante della polizia municipale, Antonio Badalamenti - sono stati abbandonati nell’aula consiliare e due esemplari adulti nella stanza del sindaco. Gli animalisti, dopo avere protestato, sono andati via, lasciando i cani all’interno del palazzo. Gli animali - conclude il vice comandante - sono stati poi recuperati da alcuni volontari, residenti nel territorio, che hanno deciso di portarli via per prendersene cura».

Il Comune ha una convenzione con una struttura sanitaria privata, che si occupa per l’ente dei cani randagi del territorio. «La cifra annuale stanziata per gestire gli interventi, circa 100 mila euro, - precisa l’assessore, con delega al randagismo, Vito Bortiglio - è già finita. La ditta è sempre stata pagata per gli interventi fatti ad oggi. Non abbiamo nessun debito nei loro confronti. Stiamo verificando per capire se è possibile trovare altre somme da destinare agli animali».

Quest’anno sono state emesse 83 ordinanze di cattura di cani, a seguito delle quali la ditta privata in convenzione ha poi eseguito le medesime microchippature e sterilizzazioni. Sono stati invece 118 i cani di proprietà del Comune di Carini dati in adozione.

«I cani che sono stati portati all’interno della sala consiliari erano sette, tutti cuccioli», ribattono i volontari. Dunque, anche i due cani lasciati nella stanza del sindaco, secondo gli animalisti, sono dei cuccioli. «Nessun cane adulto era presente - ribadiscono - per ragioni di pubblica sicurezza. Secondo le nostre fonti, il canile sanitario deve ricevere ingenti somme da parte del Comune di Carini e la stessa ditta lo ha comunicato tramite pec al comando di polizia municipale». Poi aggiungono: «Dal 6 ottobre abbiamo chiesto al Comune la presa in carico di tre cuccioli randagi o l’affidamento al nostro ente con compartecipazione delle spese veterinarie, di mantenimento, applicazione microchip, vaccini, antiparassitari. Insomma l’iter sanitario previsto per legge. Nulla di tutto ciò è stato concesso».

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