Regione Siciliana, l'assessore Messina contesta la bozza per il nuovo contratto dei dipendenti
L'assessore al Personale, Andrea Messina, smentisce l'Aran e chiede di bloccare sul nascere le trattative per il rinnovo del contratto dei regionali. Un provvedimento che punta tuttavia a riaprire il tavolo successivamente mettendo sul piatto più risorse per venire incontro alle richieste dei sindacati. L'assessore, di area cuffariana, ha contestato con una lettera di due pagine gran parte dei punti sui quali il commissario dell'Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, Accursio Gallo (nella foto), stava discutendo con i sindacati. Secondo Messina “non rispecchiano l'atto di indirizzo che il governo aveva inviato allo stesso Aran”. In sintesi, Gallo avrebbe proposto ai sindacati una intesa più rigorosa (su singole voci di aumenti e sulla riclassificazione) di quella che il governo dice di poter sostenere. Gallo aveva riaperto le trattative, ottenendo il ritorno al tavolo dei sindacati proprio sulla base di un precedente incontro nel quale Schifani aveva prospettato nuove possibilità di intesa. Che secondo Messina non hanno però trovato immediato spazio nella bozza di accordo distribuita appena la settimana scorsa. Ora lo stop di Messina, a pochi giorni dalla riapertura del tavolo negoziale, crea grande agitazione fra i sindacati. E riapre le divisioni che erano maturate fra una parte degli autonomi (scettici sulla firma del contratto) e la maggioranza delle altre sigle, favorevoli alla chiusura degli accordi. “La lettera dell’assessore Messina che chiede all’Aran di rivedere la bozza del nuovo contratto dei dipendenti della Regione, presentata ai sindacati lo scorso 17 ottobre, va incontro alle nostre richieste: si tratta infatti di una proposta non condivisibile e ci auguriamo che questo dia nuovo impulso alle trattative” hanno detto a caldo Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Csa-Cisal, “Già in occasione dell’incontro di martedì scorso – continuano Badagliacca e Lo Curto – avevamo evidenziato che il rinnovo del contratto deve camminare di pari passo con la riclassificazione del personale e che la bozza presentata dall’Aran non aveva recepito tutte le indicazioni arrivate dal governo. Ci auguriamo che questo rimetta la trattativa sui giusti binari per dare risposte concrete ai dipendenti regionali anche sulle posizioni organizzative, sulle indennità, sulle progressioni economiche”. Per la Paolo Montera e Fabrizio Lercara rispettivamente segretario generale e responsabile per l’ente Regione della Cisl Fp Sicilia, “la proposta ricevuta dall'Aran è inverosimile, inadeguata e irricevibile. Bene la nota dell’assessore Messina che riporta la contrattazione nell’alveo di un confronto costruttivo. Adesso il confronto riprenda all’interno delle direttive date dal governo. In particolare, mancano i riferimenti alle norme per l’impiego delle risorse per la riclassificazione. Non si evince alcuna valorizzazione del diritto alla crescita professionale attraverso una riqualificazione del personale divenuta, sempre più, ormai improcrastinabile. Non c’è alcuna riscrittura dei profili professionali in relazione alle nuove esigenze sia della pubblica amministrazione regionale”. I sindacalisti della Cisl sottolineano che manca una “rivisitazione della disciplina delle posizioni organizzative che avrebbe dovuto avere l’obiettivo di rafforzare il ruolo di specifiche posizioni e ruoli non dirigenziali”. Anche Gianni Borrelli e Maurizio Camnarda della Uil Fpl “la lettera di Messina all'Aran è condivisibile perché chiede di iserire nell'accordo ciò che nopi chiediamo da tempo. Tanto è vero che l'Aran ci aveva già convocati per martedì e in quella occasione avremmo discusso delle modifiche alla bozza. Ora è importante che la trattativa non si blocchi”.