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Incendi, a Brancaccio nascerà la sala operativa unica della Regione Siciliana

Protezione civile e Corpo forestale in un'unica struttura. I Comuni vincolati a spendere nelle attività contro i roghi una quota dei contributi

Una sala operativa unica regionale per il potenziamento del sistema antincendio della Sicilia. Il via libera è arrivato dalla giunta di governo che ha approvato la proposta di unificare la sala operativa del dipartimento della Protezione civile e quella del Corpo forestale. La sala unica sarà in funzione a Palermo, nel quartiere Brancaccio.

«Garantiremo una maggiore tempestività degli interventi - dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani - grazie a un più efficace coordinamento delle forze impiegate per il contrasto ai roghi. Inoltre, questa unificazione ci consentirà di ottimizzare le risorse, anche di personale, dell’amministrazione regionale».

Approvata anche la proposta di assegnare alla nuova Sala operativa unica, dopo i necessari interventi di ristrutturazione che saranno divisi in due fasi, i locali del Centro direzionale ex Asi di Brancaccio a Palermo. Inizialmente, in via temporanea, sarà utilizzata la sede di una delle due attuali strutture esistenti.

La sala operativa unica sarà in funzione 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. Il personale impiegato nelle due strutture seguirà corsi di formazione e aggiornamento sui sistemi in uso per la gestione delle attività.

Sul tema degli incendi Schifani risponde alle critiche. «Io mi sono insediato da dieci mesi. Mi sarei aspettato - dice - da opposizioni interventi sul merito, invece delle polemiche, che comunque fanno parte del sacrosanto dibattito. Il famoso 23 luglio, tornando da Catania, ho visto Palermo che sembrava Beirut. Sono stato tutto il giorno in Prefettura, mi sono reso conto della necessità di cambiare il sistema. Il prefetto di Palermo non sapeva le esigenze che aveva in quel momento Cefalù. Ho scoperto che abbiamo due sale operative, me ne sono reso conto nei giorni di fuoco: Ho detto non è possibile. Ho discusso con la Protezione civile, abbiamo trovato l’immobile per creare una sola sala. Queste iniziative nuove fanno parte del percorso che abbiamo intrapreso, se falliranno chiederò scusa ai siciliani».

Sempre in materia di antincendio, il governo regionale ha approvato una norma, che sarà inserita nel disegno di legge di stabilità 2024-2026, con cui si impone ai Comuni e alle Province della Sicilia di destinare il tre per cento delle risorse regionali per attività di prevenzione degli incendi, diserbamento e pulizia fondi, nonché di vigilanza su privati ed enti pubblici per il rispetto delle indicazioni di legge. La mancata realizzazione delle attività di prevenzione determinerà la proporzionale riduzione dei trasferimenti per l’anno successivo.

Ma c’è altro: «Allo scopo di ammodernare il parco automezzi del comando del Corpo forestale - rende noto il presidente della Regione - con un bando del dicembre 2021 sono stati acquistati, a valere su fondi strutturali, complessivamente 119 nuovi mezzi» contro gli incendi boschivi. «Un primo lotto, costituito dai mezzi di capacità maggiore, è stato già interamente fornito e messo in uso nel corso della corrente campagna antincendio, mentre per l’ulteriore lotto di 101 autobotti da 1.000 litri il termine ultimo di consegna, a causa di ritardi dei produttori connessi alla crisi bellica ed energetica, è fissato per il prossimo mese di novembre. Sulla puntualità della consegna vigileremo».

Un piano per evitare quello che è successo quest'estate, anche se il presidente sottolinea che «quest’anno è andata bruciata una superficie boscata inferiore rispetto all’anno scorso. Sembra impossibile, ma è così. È cambiato il sistema. Nel 2021 sono andati in fumo 60 mila ettari, quest’anno 54 mila».

A parlamentari dell'Ars dice: «Io non fuggo mai. Non sono mai stato abituato a farlo. Mi spiace se ho dato questa sensazione, ho fatto tante battaglie nella mia vita e non mi sono mai sottratto. Sono venuto solo oggi all’Ars perché ho atteso la condizione giusta per spiegare un programma che si basa su atti già compiuti e non su promesse. Ho preferito accettare qualche critica e me la sono presa. Spero fortemente di dare risposta a voi e ai siciliani, sull’incolumità delle nostre case, dei nostri ragazzi, del mondo lavorativo e industriale». E ancora: «Ho una magnifica squadra e una magnifica coalizione. Ho una opposizione che ascolto, perché per me è un patrimonio della democrazia parlamentare. Ma se ho ritardato a venire in aula non l’ho fatto per sfuggire: in quei giorni di tragedia ho ritenuto di stare vicino a chi stava operando sul territorio. L’ho fatto in silenzio, non troverete mie dichiarazioni sulle agenzie, ho preferito lavorare. Sono in pace con la mia coscienza. Se dovrò chiedere scusa lo farò se avrò fallito».

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