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Regione Siciliana, il vertice del centrodestra sulle nomine nella sanità salta fra le polemiche

La Lega si presenta con la capogruppo Marianna Caronia: riunione annullata per quello che viene definito «malinteso tecnico». Ma la leader del Carroccio Annalisa Tardino non ci sta: «Ingerenze di Forza Italia»

L'ospedale di Trapani

Doveva essere il vertice per siglare la pace e cominciare a riempire le caselle per la guida di Asp e ospedali in Sicilia. Invece, è finita in baruffa alla Regione Siciliana e il confronto previsto per stamattina (16 ottobre) di fatto è saltato. Nel primo pomeriggio l'Ansa scrive che si è trattato di un «malinteso tecnico, come riferiscono alcuni presenti alla riunione». Il vertice del centrodestra, aggiunge l'agenzia di stampa, non è entrato nel vivo dei dossier più caldi, come quelli della nomina del manager della sanità nell’Isola e il disegno di legge per l’elezione diretta nelle Province.

Ma cosa è successo? Spiega l'Ansa che la Lega s’è presentata all’incontro con il commissario del partito in Sicilia Annalisa Tardino e il capogruppo all’Ars Marianna Caronia. Ma a quanto pare il vertice era riservato solo ai leader regionali dei partiti. Il resto degli alleati, infatti, era rappresentato dai soli dirigenti. In effetti, per l’Mpa c’erano Raffaele Lombardo e Fabio Mancuso, ma all'obiezione è stato risposto che i leader di partito come Lombardo potevano partecipare e i capigruppo no. La Tardino ha provato a defilarsi, lasciando la sola Caronia a rappresentare la Lega, ma anche questa soluzione non è stata accettata, perché a quel punto qualche altro capogruppo avrebbe preteso di essere presente.

Così, è stato deciso di aggiornare la riunione a nuova data. Prima però il presidente della Regione Renato Schifani ha illustrato agli alleati l’accordo ratificato con lo Stato sul disavanzo che consente di sbloccare i concorsi alla Regione e di ricevere 300 milioni di euro, per poi soffermarsi con sulla compartecipazione della Regione, con un investimento di 1 miliardo di euro attraverso il fondo Fsc, alla costruzione del Ponte sullo Stretto, per il quale proprio oggi il governo Meloni ha stanziato le risorse nella legge di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri.

Nelle ore successive è arrivata la bordata della Lega. «Nessun malinteso tecnico oggi al vertice di maggioranza - attacca Annalisa Tardino - ma solo ingerenze da parte di Forza Italia, che ha avuto la pretesa di decidere quale dovesse essere il rappresentante della Lega al tavolo dei partiti. Per un impegno istituzionale, avevo delegato la capogruppo Marianna Caronia a sostituirmi, in rappresentanza del partito, alla riunione nella quale si sarebbe dovuto discutere tra l’altro di sanità e di fondi comunitari». Poi la leader leghista aggiunge: «Non è accettabile che qualcuno parli ora di malinteso tecnico quando invece ha fatto saltare il tavolo, rinviandolo a data da destinarsi, con giustificazioni inconsistenti, tanto da sembrare barocche e allo stesso tempo arbitrarie, posto che altre forze politiche erano rappresentate da due esponenti a livello regionale».

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