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A Palermo i portici di piazzale Ungheria nel degrado, ma i lavori passano da intoppo a intoppo

Prima una controversia fra l'Amat e il Coime, poi l'esigenza di accertare a chi spetti intervenire: a rilento la riqualificazione dell'area

Degrado e abbandono in piazzale Ungheria, a Palermo, possono restare. La burocrazia si fa lentocrazia e i lavori sono fermi al palo. La mancata concessione degli stalli per la sistemazione dei mezzi del Coime da parte di Amat ha provocato uno stop forzato agli interventi che erano iniziati qualche giorno fa. Mille e quattrocento euro è la somma che Amat aveva chiesto per il pagamento di ciascuno stallo. Dopo un incontro con l’assessore comunale alla Mobilità, Maurizio Carta, la questione sarebbe stata risolta e lunedì 16 ottobre i lavori dovrebbero riprendere. Mentre la soluzione del problema rimane lontana.

«La scorsa settimana - spiega Francesco Teriaca, dirigente del Coime - abbiamo avuto un incontro con circoscrizione e residenti, nel corso del quale abbiamo affrontato il tema di piazzale Ungheria, luogo in cui già in passato eravamo intervenuti e che poi era nuovamente sprofondato in una situazione di degrado. Nei giorni scorsi avevamo iniziato a disarmare le strutture e da lunedì riprenderemo a lavorare sugli involucri e a ripitturare i pannelli per restituire decoro al porticato. Abbiamo già predisposto il piano operativo per la sicurezza e individuato gli operai destinati a questi lavori. Nel giro di poche settimane gli interventi saranno conclusi».

Intanto, i residenti continuano a scrivere al Giornale di Sicilia per sollecitare pulizia e decoro. «Da dieci anni - si legge in una mail firmata - le colonne di marmo del porticato sono state rivestite da tavole di legno. Una soluzione che doveva essere provvisoria ma che nel tempo è diventata definitiva. Il porticato è diventato sede di raduni per bivacchi, schiamazzi notturni e persino spaccio. Di recente il comitato costituito da residenti e commercianti ha ricevuto la promessa che si sarebbe provveduto a iniziare il rifacimento delle colonne. Adesso, invece, si parla solo della collocazione di nuove tavole che quasi certamente in poco tempo torneranno a essere luride e fatiscenti».

In realtà, la questione sembra essere più complessa. «A monte - spiega Teriaca - c’è un problema tecnico. I pilastri del porticato hanno subito un indebolimento strutturale e bisogna intervenire per metterli in sicurezza. Per fortuna non c’è alcun pericolo immediato di crollo. L’assessorato comunale al Centro storico ha elaborato un progetto di messa in sicurezza con dei tubi in acciaio per intervenire sulla struttura portante. Bisogna però andare in profondità per capire chi, tra Comune o privato, dovrà intervenire. È questo l’unico nodo da sciogliere».

 

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