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Il presidente della Corte dei Conti Carlino a Palermo: «Per la magistratura l’indipendenza è imprescindibile»

Parte il convegno di studi sulla Giustizia al Servizio del Paese: «I giudici contabili sono presidio dei principi costituzionali»

Il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino (foto di Ettore Ferrari/Ansa)

Il presidente della Corte dei Conti, il palermitano Guido Carlino, sottolinea l’importanza dell’indipendenza dei giudici. «La vita e la crescita civile di una comunità - dice nel corso del suo intervento al convegno di studi in corso a Palermo, organizzato dalla magistratura contabile - si nutrono di etica dell’azione pubblica e di rispetto della legalità che devono animare, con autorevolezza e con credibilità, tutte le istituzioni, nell’interesse dei cittadini e a salvaguardia dell’eguaglianza sostanziale. A queste finalità contribuisce anche la magistratura che, per ben operare e garantire una diffusa ed effettiva tutela dei diritti, ha bisogno di precondizioni imprescindibili quali indipendenza e autonomia».

Per il presidente della Corte dei Conti si tratta di «presidi che costituiscono patrimonio dello Stato di diritto e della nostra democrazia costituzionale, affidati anche al ruolo di indirizzo e di vigilanza dei nostri organi di autogoverno». Carlino sottolinea che «l'indipendenza è indissolubilmente legata, come rivela il pensiero ancora attuale di Piero Calamandrei, alla forza morale dei magistrati e al senso di responsabilità e autonomia spirituale, necessarie per farla vivere».

Parlando del convegno di studi Giustizia al Servizio del Paese, in corso a Palermo oggi (12 settembre) e domani, spiega che «si tratta della prima volta in cui tutti coloro che hanno la responsabilità dei vari plessi giudiziari si trovano insieme per parlare di Giustizia al Servizio del Paese, dove il carattere maiuscolo della parola Servizio non è un refuso, bensì il frutto di una precisa scelta finalizzata a evidenziare il vero motivo conduttore di questo convegno». Nei due giorni «di aperto confronto - dice Carlino - cercheremo di spiegare che tanto i giudici quanto i magistrati del pubblico ministero assicurano uno dei servizi pubblici fondamentali della nostra Repubblica, vero e proprio anello di chiusura del sistema democratico per garantire a tutti il rispetto delle regole fondamentali di convivenza sociale, la regolazione più efficace dei conflitti e il più corretto impiego delle risorse pubbliche».

Carlino poi rivolge il focus sull'importanza della giustizia contabile. «Oggi, per effetto della riforma e a seguito di un’ampia giurisprudenza elaborata dalla Corte Costituzionale, la Corte dei Conti si presenta non soltanto come il custode dell’equilibrio di bilancio, ma, ancor di più, come presidio indispensabile - dice il presidente - di taluni principi fondamentali espressamente previsti dalla Costituzione». In apertura della prima sessione di lavoro, il presidente Carlino traccia il profilo della Corte dei Conti. «Quello della magistratura contabile - argomenta - è un ruolo che rende un servizio al Paese e alla collettività, con la sua organizzazione centrale e sul territorio, che trova linfa vitale nel patrimonio di storia e di esperienza acquisito nel tempo attraverso il sinergico esercizio delle funzioni di controllo e giurisdizionali, legate dal comune fine di assicurare il buon andamento dall’azione pubblica, in tutte le sue dimensioni. Essenziale per il perseguimento degli obiettivi di giustizia affidati alla Corte dei Conti è l’ufficio del pubblico ministero nel suo ruolo propulsivo nella tutela dei diritti erariali e nella repressione dell’illecito erariale».

Secondo il procuratore generale della Corte dei Conti, Angelo Canale, «l’indipendenza dal potere esecutivo ancora oggi caratterizza tutti gli interventi del procuratore generale, anche quando muove osservazioni, sempre costruttive anche se talvolta critiche, in sede di giudizio di parificazione. Indipendenza - aggiunge anche lui intervenendo al convegno di Palermo - che si lega indissolubilmente, anche nei giudizi di responsabilità alla soggezione solo alla legge, al pari di qualsiasi magistrato, quale è il pubblico ministero contabile». Per il pg Canale «va detto che anche attraverso le azioni risarcitorie promosse dai procuratori regionali si attua quel principio di responsabilità che non può mancare, né essere depotenziato, perché esso rende più saldo l’ordinamento, mentre, viceversa, l’irresponsabilità ne costituisce fonte di disgregazione».

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